I 5 mila che chiedono al governo Meloni di fermare le stragi in mare

5 mila persone partecipano a una manifestazione contro le morti in mare a Steccato di Cutro
5 mila persone partecipano a una manifestazione contro le morti in mare a Steccato di Cutro Diritti d'autore GIANLUCA CHININEA/AFP or licensors
Diritti d'autore GIANLUCA CHININEA/AFP or licensors
Di Gianluca Martucci
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

La spiaggia di Steccato di Cutro, fino a poche settimane fa luogo di una tragedia, per un pomeriggio è diventato il luogo del silenzio, ma anche dell'indignazione

PUBBLICITÀ

Cinquemila persone in corteo, in testa una croce in legno realizzata con i resti della barca che il 26 febbraio è naufragata al largo di Steccato di Cutro provocando almeno 79 morti tra i migranti a bordo. Cittadini, rappresentanti locali e della società civile si sono fermati per un minuto di silenzio davanti al mare che ogni giorno consegna alla terra ferma i corpi esanimi dei dispersi. Nella mattinata di domenica 12 marzo sono stati ritrovati altri tre cadaveri appartenenti a due bambini e un uomo. 

I partecipanti alla mobilitazione organizzata dalla "Rete 26 febbraio" costituita all'indomani della tragedia ha reclamato “verità e giustizia sulla strage di Cutro e su tutte le stragi di migranti”, opponendosi alle “passerelle del governo e di chi ha costruito il suo consenso criminalizzando i migranti e i salvataggi in mare, usando parole disumane e colpevolizzando le vittime”. 

Nel comunicato di convocazione del corteo si chiedevano inoltre di “fermare la criminalizzazione delle ong e dei salvataggi in mare” e si invocavano “canali di ingresso legali e sicuri” e “la fine di ogni politica discriminatoria verso i migranti”. La corona di fiori donata al mare alla fine del corteo è stata accompagnata da una preghiera islamica rivolte a tutte le vittime (tra i morti almeno 24 persone avevano meno di 12 anni). 

"Il governo è assente"

"Grazie alle tante persone, tra cui molti bambini venuti oggi qui, ma il primo ministro non ha nemmeno avuto il coraggio di venire a portarci le condoglianze", ha detto un sopravvissuto alla tragedia intervenendo durante la manifestazione. Un altro dei superstiti ha affermato di non avere "trovato differenze fra i talebani e il governo attuale in Italia".

La stessa premier Giorgia Meloni è stata criticata dopo un video che la riprendeva mentre partecipava alla festa per i 50 anni del vice primo ministro Matteo Salvini cantando in duetto con lui al karaoke. Il video ha fatto discutere soprattutto perché pubblicato sui social da un giornalista proprio stava per iniziare la manifestazione a Cutro. 

Raddoppiano i numeri sulla rotta mediterranea

Secondo le stime dell'agenzia ONU per le migrazioni, quest'anno circa 300 persone sono morte o risultano disperse lungo la pericolosa rotta del Mediterraneo centrale, che nei primi due mesi del 2023 ha registrato il doppio degli attraversamenti irregolari rispetto a un anno fa. 

Secondo i dati dell'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera Frontex il raddoppio degli attraversamenti nel Mare nostrum è avvenuto nonostante a livello Ue gli ingressi irregolari siano rimasti quasi stabili (poco oltre 28 mila).

 Lampedusa è come sempre il primo approdo per chi arriva in mare. Nell'ultima settimana oltre 3.000 persone sono arrivate nell'isola nell'arco di 72, consizioni che hanno messo allo stremo l'hotspot dell'isola.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Napoli messa a ferro e fuoco dai tifosi dell'Eintracht, scontri con polizia e ultras del Napoli

Venezia: parte il ticket da 5 euro, chi paga e chi no

Elezioni europee 2024, quando e come si vota, partiti, candidati, sondaggi: quello che c'è da sapere