Turchia, ago della bilancia per l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Riprendono i negoziati

Mevlüt Çavuşoğlu, ministro degli Esteri turco
Mevlüt Çavuşoğlu, ministro degli Esteri turco Diritti d'autore AP Photo/Pavel Golovkin
Di Debora Gandini
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I colloqui riprenderanno il 9 marzo. Lo stop era arrivato in seguito alle manifestazioni anti-turche e anti-islamiche nella capitale svedese

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La Turchia ha annunciato la ripresa dei negoziati con Svezia e Finlandia per l'adesione alla Nato, colloqui che riprenderanno il 9 marzo. Lo stop era arrivato i lo scorso giugno in seguito alle manifestazioni anti-turche e anti-islamiche nella capitale svedese. Ad annunciare questa decisione il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu sottolineando che l’approccio verso la Finlandia è più positivo.

"Le nostre preoccupazioni riguardano il terrorismo e la presenza di gruppi di curdi nei due paesi candidati. Queste attività continuano ancora in Svezia. Come comunità internazionale, dobbiamo combattere queste azioni. Non è possibile per noi dire 'sì' alla candidatura della Svezia per l'adesione alla NATO senza vedere progressi”, ha sottolineato Çavuşoğlu.

Il capo della diplomazia di Ankara ha ricordato che il presidente turco Erdogan ha già chiarito questi punti anche con il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e con il Segretario di Stato Usa Antony Blinken. La Turchia si augura che un incontro trilaterale con rappresentanti di Svezia e Finlandia per discutere l'adesione dei Paesi scandinavi nell'Alleanza atlantica possa tenersi presto a Bruxelles, ha fatto sapere  Çavuşoğlu. 

Meno di due settimane fa, il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante una visita ad Ankara aveva nuovamente sottolineato alle autorità turche l'importanza di integrare i due paesi nell'Alleanza atlantica.

Lo stop di Ankara

Ankara aveva chiesto uno stop agli incontri trilaterali per l'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. Stop a tempo indeterminato. La battuta d'arresto era arrivato in un momento di tensione massima e rapporti tanto caldi tra Ankara e Stoccolma che Helsinki ha comunicato di essere pronta ad avanzare da sola nel processo di adesione all'Alleanza atlantica.

A dare fuoco alle polveri definitivamente è stato il gesto del leader di estrema destra Rasmus Paluden che ha bruciato una copia del Corano davanti all'ambasciata turca sabato a Stoccolma, stesso giorno in cui nella capitale si è tenuta una manifestazione per i curdi.

Difficile gettare acqua sul fuoco, ci prova il primo ministro svedese Ulf Kristersson, ma il suo appello cadrà nel vuoto: "Voglio sollecitare la calma in questo processo perché voglio tornare a colloqui funzionanti là dove abbiamo compiuto progressi - ha detto Ulf Kristersson - Svezia, Finlandia e Turchia hanno un accordo trilaterale e sta andando bene. E' normale che non la pensiamo allo stesso modo su tutte le questioni. Questo è abbastanza ovvio ed è altrettanto ovvio che nei nostri Paesi abbiamo legislazioni diverse. Siamo pienamente impegnati per la libertà di espressione della Svezia e siamo molto ansiosi di completare l'adesione alla Nato insieme alla Finlandia".

Sia la Svezia che la Finlandia hanno chiesto di aderire alla Nato poco dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Ankara, che come membro Nato ha diritto di veto sui nuovi ingressi, pretende però che Stoccolma prenda formalmente le distanze dal PKK mettendo un macigno sulla via d'ingresso della Svezia nell'Alleanza atlantica.

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