Stoltenberg: "è nostro diritto sostenere l'Ucraina"

Da sinistra Dmytro Kuleba, Jens Stoltenberg e Josep Borrell
Da sinistra Dmytro Kuleba, Jens Stoltenberg e Josep Borrell Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Il segretario generale della Nato con il rappresentante della politica estera dell'Unione Borrell presenta un progetto per l'acquisto e la produzione di armi a lungo termine per aiutare l'Ucraina

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Un trilaterale storico: il ministro degli esteri di Kiev Kuleba, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea Josep Borrell. Per la prima volta insieme come se Kiev fosse già Paese membro per rispondere alla minacce di Putin. Come? Con una corsa agli armamenti che coinvolga tutti gli attori: Kiev per mettere nero su bianco le necessità e aiutare l'Ucraina ad acquistare meglio le armi, i governi nazionali a cui Borrell chiede di mettere mano agli stock, l'Unione europea per probabili acquisti congiunti di armamenti. Obiettivo: garantire all'industria bellica, la cui produzione è inferiore rispetto alla domanda attuale,  contratti a lungo termine con gli attori europei al fine di poter armare prima l'Ucraina, poi gli altri clienti.

Deploro la sospensione del trattato New Start

A distanza Stoltenberg ha risposto a Putin invitandolo a ripensare l'uscita dal trattato New Start: "Deploro la sospensione dell'applicazione del trattato New Start da parte della Russia e invito Mosca a riconsiderare questa decisione", ha detto. Stoltenberg ha ribadito, facendo appello al diritto internazionale, che il Paese aggressore è la Russia: "un Paese membro permanente del consiglio di sicurezza dell'Onu che viola la carta delle Nazioni unite", ha detto Stoltenberg.

Kuleba: "non sottovaluto i vostri sforzi ma non sono bastati"

Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ringrazia e chiede di più: "Il tema centrale oggi è la connessione tra produttori di armi e chi le consegnerà al fronte, non è ancora chiaro come i questi processi funzionino per questo serve più coordinamento con le industrie europee della difesa. E' come agli inizi della storia della Ford: serve una catena di montaggio europea che funzioni come un orologio svizzero - ha detto - Non sottovaluto lo sforzo di Stoltenberg e Borrell nel risolvere tonnellate di problemi, ma per ora quanto fatto non è bastato", ha aggiunto. 

Borrell ha ribadito il suo appello ai ministri della difesa: mettano mano agli stock nazionali, prima che si metta in mano un eventuale meccanismo di acquisti comuni.  "Ieri ho inviato una lettera a tutti i ministri europei della Difesa chiedendo loro di fornire munizioni all'Ucraina dalle loro scorte e dai contratti già stipulati".

Il timore dell'aiuto cinese

Altra questione sullo sfondo la posizione cinese. Kuleba ha detto che il ministro degli esteri di Pechino gli ha abbozzato il piano di pace ma prima di giudicarlo o raccontarlo aspetta qualcosa di scritto. Oggi Wang Yi presenterà il suo piano di pace a Mosca. Per Stoltenberg la posizione cinese intanto non è rassicurante "Cresce la preoccupazione", dice, che la Cina possa dare sostegno militare alla Russia, posizione stemperata da Borrell che afferma la mancanza di prove su un eventuale futuro sostegno militare cinese alla Russia.

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