Russia, il presidente Putin si scaglia contro l'Occidente e spunta una nuova minaccia nucleare

Presidente russo Vladimir Putin
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Di Debora Gandiniredazione italiana
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Vladimir Putin si scaglia contro l'Occidente nel suo discorso sullo Stato della Nazione. Il presidente russo ha lanciato l'ennesimo monito sottolineando che la Russia raggiungerà i suoi obiettivi "passo dopo passo

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Vladimir Putin si scaglia contro l'Occidente nel suo discorso sullo Stato della Nazione. A quasi un anno dall'inizio del conflitto in Ucraina, il presidente russo ha lanciato l'ennesimo monito sottolineando che la Russia raggiungerà i suoi obiettivi "passo dopo passo", pur ammettendo, nonostante tutto, che Mosca sta attraversando un momento "difficile".

"Voglio ripeterlo ancora una volta: sono i paesi occidentali che hanno iniziato la guerra. E noi abbiamo usato e stiamo usando la forza per fermarla. Difendiamo la vita delle persone, la nostra patria dall'obiettivo dell'Occidente di una dominazione sfrenata. Hanno già speso oltre 150 miliardi di dollari per favorire e armare il regime di Kiev", ha sottolineato Putin.

E ancora, "L'Occidente sta cercando di trasformare un conflitto locale in un conflitto globale. Reagiremo in modo appropriato. Stiamo parlando dell'esistenza del nostro paese".

Tra le altre cose sottolineate da Putin, anche il fatto che negli anni '30 l'Occidente ha aperto la strada al nazismo in Germania e "adesso fa lo stesso in Ucraina". Putin ha accusato l'Occidente di appoggiare anche milizie naziste in Ucraina, perché agli occidentali "non interessa niente, e sono pronti a usare chiunque" contro la Russia.

La minaccia nucleare e la sospensione dello Start

Un'ora e quarantacinque minuti in cui, il leader del Cremlino ha invitato il ministero della Difesa e Rosatom – l’agenzia russa per l’energia atomica – a tenersi pronti per condurre nuovi test di armi nucleari.

"Non le useremo mai per primi – ha precisato Putin -, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta".

Putin ha quindi fatto un altro annuncio: la sospensione da parte della Russia dell’applicazione dello Start, l’ultimo trattato sulla riduzione di armi nucleari ancora in vigore con gli Stati Uniti, spiegando che non permetterà agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è impegnata a infliggere una «sconfitta strategica» al Cremlino. "Sospendiamo il trattato, ma non ci ritiriamo", ha precisato il presidente russo.

"La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito". Con queste parole torna anche la minaccia nucleare da parte di Putin e di Mosca. 

Non si tira indietro dunque Putin e fa notare che la Russia voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente giocava "con carte false" per ingannare Mosca. "Noi siamo stati aperti sinceri e pronti – continua Putin – ad un dialogo costruttivo con l’Occidente. Abbiamo insistito sulla necessità di un sistema di sicurezza paritario. Ma abbiamo ricevuto delle reazioni ipocrite: la loro idea era quella di ampliare la Nato verso i nostri confini,"

Il presidente russo ha dunque lasciato intendere che il conflitto è tutt'altro che concluso. Anzi L'operazione militare speciale che doveva durare una settimana è la diventato il conflitto più crudele in Europa dalla seconda guerra mondiale. Un conflitto giunto ormai al suo primo anno senza alcun segno di soluzione a breve o medio termine.

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