Turchia, tra speranze di trovare ancora superstiti e aiuti ai sopravvissuti

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Cibo e altri rifornimenti essenziali stanno arrivando ad Adana e in altre aree urbane di Turchia e Siria, ma ci sono ancora grossi ostacoli per raggiungere molti luoghi remoti

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Mentre le vittime giacciono ancora sepolte tra le macerie prodotte dal terremoto in Turchia e in Siria, l'attenzione si sta spostando sempre più sugli aiuti ai sopravvissuti.

Cibo e altri rifornimenti essenziali stanno ora arrivando ad Adana e in altre aree urbane, ma ci sono ancora grossi ostacoli per raggiungere altri luoghi remoti.

Le prime grandi spedizioni di aiuti dell'Unione europea si stanno dirigendo anche verso la Siria: a bordo della nave in arrivo a Beirut dall'Italia c'erano 16 container pieni di tende, stufe e altri oggetti invernali vitali diretti alla zona sismica siriana.

"Molteplici aerei sono atterrati negli ultimi giorni a Beirut e anche a Gaziantep - dice Luigi Pandolfi, Responsabile operazioni di soccorso Ue - sono stati attivati due centri logistici in modo da poter raccogliere la donazione dei Paesi europei a Beirut per consegnare poi a Damasco e a Gaziantep e nel nord-ovest della Siria".

Ci vorrà ancora del tempo prima che si possa trovare un rifugio temporaneo per le persone a Idlib e in altre parti devastate del Paese.

Bernat Armangue/Bernat Armangue
AP PhotoBernat Armangue/Bernat Armangue

Il bilancio delle vittime ha ora superato i 41.000 e si prevede che aumenterà nei tempi a venire.

Trovare sopravvissuti in questa fase, quasi due settimane dopo i terremoti, è evento raro: migliaia di case devono essere ricostruite per le migliaia di vittime che vivono temporaneamente in tende allestite nei parchi pubblici, tra altalene e attrezzi ginnici.

Il potente terremoto di magnitudo 7.8 è diventato il disastro più mortale della Turchia nella storia moderna.

Il terremoto del 6 febbraio ha devastato città e villaggi nel nord della Siria, da 12 anni vittima di un conflitto che ha ucciso centinaia di migliaia di persone.

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