Turchia, giro di vite sui social dopo il terremoto

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Di euronews
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Turchia, giro di vite sui social dopo il terremoto

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Il governo turco sta dando un giro di vite ai social media dopo il terremoto che ha colpito lunedì la Turchia e la Siria. Mercoledì scorso, la società di monitoraggio di Internet Netblocks ha affermato che il governo ha limitato l'accesso a Twitter causando un forte contraccolpo dentro e fuori il Paese, visto che il social è molto usato ( e in questo caso anche per passare informazioni utili).

 L'attore turco Cem Yilmaz ha twittato: “C'è una spiegazione per la restrizione a Twitter quando può essere utile per salvare vite?Rinuncio a capire".

 Altri si sono rivolti allo stesso ceo di Twitter, Elon Musk.

 Abbiamo parlato con Alp Toker, il fondatore di Netblocks, che ha spiegato perché questa mossa ha creato così tanto scompiglio.

 "La Turchia è uno dei più grandi utilizzatori di Twitter al mondo e questo si riflette nel modo in cui le persone lo usano in un'emergenza come questa. Quindi è davvero centrale. Penso che si sia toccato un nuovo limite ma ci ricorda quanto importante sia la libertà di espressione e comunicare soprattutto quando si attraversa una crisi come questa".

Le critiche sono servite però a ripristinare la piattaforma giovedì mattina.

Il viceministro turco dei Trasporti e delle Infrastrutture ha twittato che le richieste della Turchia a Twitter sono chiare: "Forte collaborazione contro disinformazione e false segnalazioni, risposta rapida agli account falsi, specialmente in questo momento, sensibilità per immagini e commenti verso persone che non possono difendersi".

Tutto ciò arriva all'indomani dell'arresto di 9 persone da parte della polizia, 31 sono invece i fermi per provocazione sui social. ... Suay Boulougouris, di Articolo 19,  ci ha ricordato che era una pratica comune del governo in tempi di crisi:  "Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di detenzione di giornalisti e anche utenti di social media con l' accusa di incitamento all'odio, diffusione di fake news o persino vilipendio del presidente. La gente in Turchia ha subito l'oppressione del governo quasi quotidianamente, ma nessuno si aspettava che potesse arrivare a tanto".

Non è la prima volta che il governo impone restrizioni sui social durante le emergenze, secondo Netblocks è la ventesima volta dal 2015 che le autorità  limitano l'accesso ai social. È la prima dopo un disastro naturale.

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