A Cipro vince il ballottaggio. Sarà lotta tra Christodoulides e Mavroyainnis

Elezioni presidenziali cipriote: si va al ballottaggio
Elezioni presidenziali cipriote: si va al ballottaggio Diritti d'autore CHRISTINA ASSI/AFP or licensors
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Di Gianluca Martucci
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Irraggiungibile per tutti la maggioranza assoluta dei voti al primo turno. Sconfitto il candidato del presidente uscente Anastasiadis

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Nessuno dei 14 candidati alle elezioni presidenziali cipriote ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti per essere eletto al primo turno. Lo avevano previsto anche i sondaggi, che avevano dato per favorito il centrista Nikos Christodoulides, fermo al 32% dei voti al termine dello scrutinio.

Il prossimo 12 febbraio l'ex ministro degli Esteri dovrà contendersi la più alta carica della Repubblica con il candidato della sinistra Andreas Mavroyiannis, che ha ottenuto il 29,6% delle intenzioni di voto. Escluso dai giochi Averof Neofytou il candidato sostenuto dal presidente uscente Nicos Anastasiades.

"Oggi ha vinto la democrazia, oggi ha vinto la collettività, oggi ha vinto la volontà della società di unire le forze per ottenere il massimo dal meglio e portare Cipro in una nuova era" ha commentato i risultati Nicos Christodoulides.

Christodoulides si è presentato da indipendente, ma è sostenuto da diversi partiti dell’area centrista.

Mavroyiannis invece è sostenuto da AKEL, il Partito Progressista dei Lavoratori, di sinistra: si prevedeva che a sfidare Christodoulides al ballottaggio sarebbe stato lui o Averof Neofytou, il leader del Raggruppamento democratico (arrivato terzo con poco più del 26% dei voti). Tutti e tre hanno lavorato in passato e con ruoli diversi come collaboratori del presidente uscente Anastasiades.

 "In questo sforzo collettivo, tutti sono necessari. L'amore per il nostro Paese elimina le linee di divisione e ci unisce" ha dichiarato Andreas Mavroyiannis.

Dopo una campagna dominata da temi del drastico calo di investimenti e turisti dalla Russia e dall'elevata inflazione, gli elettori hanno risposto con un’affluenza pari al 72%

Anche al ballottaggio ci saranno chiari riferimenti al capitolo immigrazione: Cipro è ai primi posti nell'Unione europea per richieste di asilo in proporzione alla popolazione residente. La campagna elettorale per il secondo turno sarà attraversata anche dall'ipotesi del possibile sfruttamento dei giacimenti di gas naturale offshore ambiti a livello internazionale. E sarà inevitabile la discussione sulla divisione dell'isola avvenuta nel 1974, quando la Turchia invase il territorio per rispondere al colpo di Stato militare che aveva deposto il presidente cipriota, l'arcivescovo greco-ortodosso Makarios, alterando gli equilibri precari ottenuti nel 1960 dal Trattato di Zurigo e Londra tra Regno Unito, che era l'ex potenza coloniale, Grecia e Turchia.

La forma di Stato a Cipro corrisponde a una Repubblica presidenziale. Il presidente ha anche il potere esecutivo e governa solo nella zona greca dell'isola.

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