Ucraina: gli Usa pronti a inviare carri Abrams M1

Carri armati in azione
Carri armati in azione Diritti d'autore AP Photo/Michael Sohn, Archivo
Di Euronews
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Secondo indiscrezioni di stampa Washington avrebbe fatto marcia indietro sulla decisione d'inviare carri armati a Kiev; la notizia segue di poche ore l'indiscrezione del Der Spiegel su un prossimo sì di Berlino all'invio di Leopard

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Un'inversione di rotta totale. Gli Stati Uniti sarebbero pronti a fornire all'Ucraina una trentina di carri armati Abrams M1 secondo indiscrezioni di stampa. La notizia segue di qualche ora la rivelazione di alcuni giornali tedeschi che anche Berlino sarebbe pronta ad approvare l'invio in Ucraina di carri Leopard di fabbricazione tedesca al momento parcheggiati in Polonia. Per ora il pentagono non conferma ufficialmente ma nuove dichiarazioni sono attese. Il pentagono ha però annunciato che aumenterà di 6 volte la produzione di proiettili da 155 millimetri quelli di cui le forze ucraine hanno più bisogno.

In ore concitate di mezze ammissioni e smentite il presidente ucraino Volodymyr Zelensky domanda ancora di più: "Non si tratta di cinque o dieci, o quindici carri armati. Il bisogno è maggiore. Stiamo facendo ciò che è necessario ogni giorno per colmare il deficit. E ringrazio tutti coloro che ci sostengono in questo. Tuttavia, le discussioni devono finire con le decisioni. Decisioni sul reale rafforzamento della nostra difesa contro i terroristi".

Le discussioni devono finire con le decisioni,decisioni sul reale rafforzamento della nostra difesa contro i terroristi
Volodymyr Zelensky
Presidente ucraino

Kiev si aspetta che i combattimenti si intensifichino e afferma che questi carri armati fornirebbero maggiore protezione e mobilità. Come andrà a finire si capirà meglio a mezzogiorno quando il cancelliere tedesco Olaf Scholz terrà al bundestag un discorso che si suppone sia chiarificatore.

L'ambasciatore russo: "Sfacciata provocazione"

Sull'invio di carri Usa, sebbene la notizia non sia ufficiale, si è già espresso l'ambasciatore russo a Washington sul suo canale telegram, qui Anatoly Antonov ha definito la mossa una "sfacciata provocazione". Insomma le pressioni su Berlino sembrano aver sortito la reazione sperata. Per quanto riguarda l'invio dei tedeschi Leopard, il cremlino aveva già reagito definendola una decisione che non porterà a "nulla di buono" nelle relazioni tra l'Alleanza atlantica e la Germania, così il portavoce del cremlino Dmitry Peskov. Peskov ha pronosticato tempi difficili: "Una scelta del genere lascerà segni duraturi".

A far rientrare le pur forti riserve di parte dell'esecutivo tedesco, sembra sia stato l'incontro tra il segretario generale della Nato e il ministro della difesa di Berlino, Boris Pistorius:  "Ho sempre detto che mi aspetto una decisione a breve. Voglio sottolineare ancora una volta che, come ho già detto a Ramstein, che ho esplicitamente incoraggiato i nostri Paesi partner che dispongono di carri armati Leopard pronti all'uso, a iniziare a istruire le truppe ucraine su questi modelli".

Per vincere le resistenze della Germania le pressioni sono state fortissime e concentriche. In sede di Consiglio d'Europa ad attaccare era stato il rappresentante britannico, che non ha lesinato le sue critiche alla ministra tedesca degli esteri Baerbock che aveva chiesto di rispettare la riflessione in corso nel suo Paese.

Altre iniziative sono partite dalla Polonia, che pure dispone di carri Leopard ma che potrà inviare in Ucraina solo con il benestare di Berlino. Il ministro della difesa polacco ha accusato la Germania di assumere una "posizione evasiva" e di prendere tempo sul dossier che invece rivestirebbe una urgenza prioritaria.

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