A Trieste la conferenza che spiana la strada europea per i Balcani

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Presenti politici e attori della vita economica e industriale. Tra gli obiettivi l'adesione al club europeo dei 27

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Trieste avamposto di un'Italia che vuole contare sempre di più anche nei Balcani.

È questo l'obiettivo della conferenza "L'Italia e i Balcani occidentali" organizzata nella città friulana dalla Farnesina.

Un evento che vede insieme politici e attori della vita socio-economica europea e balcanica.

Oltre alla premier e al ministro degli Esteri italiano, presente anche il commissario all'Allargamento europeo, Oliver Varhelyi, che ha ribadito la necessità di accelerare il processo di adesione al club dei 27 come unica prospettiva di prosperità e stabilità della regione.

La guerra russo ucraina ha messo l'acceleratore all'iter di adesione, nelle latitudine balcaniche l'Europa dei 27 resta una priorità e l'adesione un cammino difficile ma necessario.

Per il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani la posta in gioco è alta:

"La giornata di oggi deve serve a riunire tutte le forze italiane dei diversi settori, imprenditoriali e politici, anche con la benedizione dell'Ue, per lanciare una presenza sempre più forte del nostro Paese in una regione che deve diventare anche parte del mercato europeo. Noi siamo per un'accelerazione" dei processi di adesione dei Paesi dei Balcani occidentali, ha detto il ministro a margine della conferenza. È fondamentale la stabilità della regione anche perché attraverso i Balcani passano anche i flussi migratori dalla Turchia ed è importante evitare l'immigrazione illegale. Stabilità significa anche possibilità di crescita economica e di presenza delle nostre imprese. Con il ministro Crosetto siamo già stati in Serbia e Kosovo anche per facilitare il dialogo tra questi due Paesi. Anche grazie alla presenza di tanti militari italiani, credo si possa costrurire per il nostro Paese un'azione positiva", ha evidenziato.

Stabilità significa anche possibilità di crescita economica e di presenza delle nostre imprese. Con il ministro Crosetto siamo già stati in Serbia e Kosovo anche per facilitare il dialogo tra questi due Paesi
Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano

"Vogliamo avere i Paesi dei Balcani nell'orbita europea, questo significa essere credibili, seri, affidabili, fare investimenti. Vogliamo essere più presenti perché in politica quando si lasciano degli spazi questi spazi vengono occupati da altri. Se noi siamo presenti politicamente, con le nostre imprese e anche con i nostri militari di pace non ci sono pericoli di occupazione di spazi da parte di altri. Non c'è solo la Russia, tanti sono interessati ai Balcani. Per questo l'Italia e l'Europa devono essere più presenti", ha affermato Tajani.

L'obiettivo europeo è l'integrazione di altri Paesi dei Balcani, come ha sottolineato il commissario all'Allargamento, Oliver Varhelyi:  ce tanto da fare abbiamo bisogno di più Italia nei Balcani occidentali, come Paese fondatore e grande Stato membro europeo.   "Le nostre aspettative sono più alte. Vogliamo che l'Italia riesca a promuoversi in modo più forte nei Balcani occidentali e nell'Ue", ha aggiunto spiegando che "Trieste non è solo la porta per l'Europa orientale ma anche per quella occidentale". 

L'appuntamento di questo martedì vede anche rappresentanti delle principali confederazioni padronali italiane.

"L'Italia è ad oggi uno dei principali partner commerciali dei paesi della regione, con una presenza di imprese italiane nell'area crescente,

Vuole aumentare gli scambi commerciali e gli investimenti per sviluppare le economie locali e creare nuove opportunità di lavoro. Un risultato che possiamo ottenere attraverso la liberalizzazione del commercio, l'eliminazione delle barriere commerciali, così il sottosegretario all'Economia, Sandra Savino, con uno sguardo rivolto al prossimo allargamento dell'Ue.

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