Vučić manda segnali di apertura. Col Kosovo evitare "una guerra congelata"

Nuovi incontri diplomatici per una distensione tra Belgrado e Pristina
Nuovi incontri diplomatici per una distensione tra Belgrado e Pristina Diritti d'autore AP Photo
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Di Gianluca Martucci
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Proseguono freneticamente gli sforzi diplomatici per evitare il peggio. L'inviato Ue fiducioso nel raggiungimento di sviluppi positivi

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In un incontro con i rappresentanti di Stati Uniti, Unione europea, Germania, Francia e Italia, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha dato dei segnali di un possibile accordo per la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo. Al centro dei colloqui c'è stata la proposta dell'Unione europea per stabilizzare le relazioni tra Pristina e Belgrado. Il presidente serbo ha detto di accettare l'idea alla base dell'iniziativa, ma ha anche manifestato le sue riserve, mettendo comunque in chiaro che "un conflitto congelato non è la soluzione".

"Crediamo che sia giunto il momento di formare la Comunità dei Comuni serbi in Kosovo, che non è stata solo promessa, ma è stata anche firmata dieci anni fa", ha detto Vučić al termine dell'incontro. 

Il colloquio degli inviati degli Stati con il primo ministro Albin Kurti non è stato altrettanto facile. Secondo l'inviato dell'Unione europea per il dialogo Belgrado-PristinaMiroslav Lajčák "il potenziale di quanto avanzato da Bruxelles deve essere ancora pienamente compreso", ma ha apprezzato la disponibilità del presidente serbo di prendere decisioni difficili nell'interesse della pace e della prospettiva europea. 

La speranza per il completamento dei negoziati attualmente in corso sulla proposta dell'Ue è ancora viva per Lajčák. Sebbene il contenuto della proposta non sia pubblico, è noto che al suo interno viene chiesto a Belgrado di riconoscere il Kosovo come stato sovrano. Ma la Serbia esclude totalmente questa possibilità.

La situazione nel nord del Kosovo (dove vivono oltre 100 mila serbi) resta instabile. Solo poche decine di agenti di polizia della missione dell'Ue per lo stato di diritto, nota come EULEX, si occupano della sicurezza dell'area dopo che tutti i rappresentanti di etnia serba si sono dimessi dai loro incarichi pubblici a novembre. Le acque a dicembre 2022 si sono ulteriormente agitate con l'arresto di un ex poliziotto di etnia serba considerato responsabile degli attacchi agli uffici elettorali a poche settimane dalle elezioni locali che si sarebbero tenute a dicembre in Kosovo e che sono state poi rinviate dal premier Kurti.

Gli incontri diplomatici proseguono freneticamente e si lavora a un nuovo possibile incontro tra Vučić e Kurti.

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