Ancora vittime tra i civili mentre proseguono i combattimenti
Sabato nero in Ucraina. Un missile russo ha colpito un condominio a Dnipro, e sventrato l'edificio. Cinque morti, 27 feriti recuperati sotto le macerie, mentre le sirene dei raid aerei si sentono ancora, forti, nelle piazze del paese che resiste, nonostante gli attacchi e le dichiarazioni del Cremlino che arrivano dal fronte.
I mercenari del gruppo Wagner ribadiscono di aver espugnato Soledar. Con il loro capo, il gerarca Evgeniy Prigozhin tra le truppe, che esulta: "Sono venuto qui per consegnare le medaglie ai ragazzi che hanno preso la città. Le truppe nemiche sono state bloccate, chi si è rifiutato di arrendersi è stato ucciso". Ma i soldati ucraini continuano a scavare trincee nel Donbass: i bombardamenti proseguono, ci sono anche in questa regione. Un giovane ufficiale paracadutista spiega che l'esercito non cede. "Noi stiamo continuando a difendere i nostri territori, tutti sanno perché siamo qui". Costi quel che costi. E la tremenda lista delle vittime, tra militari e civili, si allunga.