Danone trascinata in giustizia dalle ONG: "Fa poco per ridurre la plastica"

"La giustizia francese obblighi Danone a ridurre l'uso di plastica nei suoi imballaggi"
"Insufficienti gli sforzi di Danone per abbandonare la plastica. La giustizia la obblighi a ridurne le quantità". Pionieristica azione di un gruppo di ONG francesi, che vuole costringere il gigante dell'agroalimentare a pratiche più ecoresponsabili. Base giuridica: una legge francese del 2017 sul "dovere di diligenza", che impegna le grandi imprese al rispetto di ambiente e diritti umani.
"Rischi gravi e irreversibili: Danone tace i rischi della plastica per ambiente e salute"
"Danone tace completamente i rischi che l'uso della sua plastica comporta per l'ambiente e per la salute umana - dice Sebastien Mabile, avvocato delle ONG ClientEarth, Surfrider Foundation Europe e Zero Waste France, che hanno intentato l'azione legale -. Parliamo di rischi considerevoli, molto gravi e probabili e su scala globale. Con un inquinamento che è inoltre irreversibile, dal momento che la plastica non può essere rimossa dall'ambiente."
"Si tratta di una prima mondiale - aggiunge poi Mabile -, in quanto la legge francese è all'avanguardia in questo settore. Questa procedura può essere paragonata all'azione del procuratore della California che l'anno scorso, ha citato in giudizio i giganti del petrolio per inquinamento da plastica, ritenendo che avessero mentito sulla possibilità di riciclarla"
Danone sorpresa: "Noi sempre all'avanguardia per l'ambiente"
Inserita dal movimento "Break Free from Plastic" tra i dieci più grandi inquinatori da plastica del Pianeta, Danone manifesta dal canto suo sorpresa, sostenendo di essere stata sempre all'avanguardia nella gestione dei rischi ambientali. Stabilmente in testa alla classifica dal 2018, il gruppo Coca Cola è seguito da Pepsico, detronato al secondo posto soltanto nel 2019 da Nestlé, che nel 2022 scivola invece al terzo posto.
Diffide anche contro Auchan, Carrefour e altri giganti dell'agroalimentare
Una simile azione, intrapresa dalle stesse ONG nei confronti di altri colossi del settore alimentare come Auchan, Carrefour e Nestlé, si era fermata a settembre alla fase precedente della diffida. È proseguita invece nei confronti di Danone perché accusata di non menzionare l'inquinamento da plastica nel suo "piano di vigilanza".