Tensioni politiche negli Usa per il picco nei flussi migratori dal Messico. Il presdente Biden visita la città di frontiera El Paso
Benvenuti in Messico, si legge sul cartello al confine.
Ma il flusso è tutto verso gli Stati Uniti: nel 2022 le autorità di frontiera statunitensi hanno fermato circa 2 milioni e mezzo di migranti: il numero più alto di sempre di cui il presidente, Joe Biden, deve rendere conto ad amici e nemici.
La visita di Biden a El Paso
Biden ha perciò visitato il confine con il Messico per la prima volta da quando è stato eletto.
Il presidente ha percorso a piedi un tratto di confine a El Paso, cittadina del Texas a guida democratica che ha recentemente proclamato lo stato di emergenza a causa del picco nell'afflusso di migranti.
Nell'agenda presidenziale anche la visita al Centro servizi per migranti della contea di El Paso e l'incontro con organizzazioni non profit e associazioni religiose che sostengono i migranti in arrivo negli Stati Uniti.
Secondo i repubblicani, la crisi migratoria è colpa dell'amministrazione dem che ha allentato la presa al confine. Secondo i democratici, l'emergenza è frutto delle difficili congiunture di Cuba, Haiti, Venezuela e Nicaragua, che hanno provocato spostamenti di massa.
I provvedimenti tampone per la crisi migratoria
La soluzione è stata prospettata in un piano che prevede, da una parte, espulsioni immediate in caso di passaggio illegale della frontiera e, dall'altra, un percorso per l'ingresso di 30mila persone al mese, a condizione ad esempio che superino i controlli di polizia, abbiano uno sponsor/garante, arrivino su un mezzo di trasporto come l'aereo.
Da El Paso, Biden ha proseguito verso il Messico per un vertice con Lopez Obrador e il canadese Trudeau.