Ministro israeliano visita la Spianata delle Moschee. Palestina: "Provocazione senza precedenti"

Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir
Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir Diritti d'autore Atef Safadi/AP
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Di Cinzia Rizzi Agenzie:  ANSA; AP
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Ben Gvir, esponente dell'estrema destra, ha passeggiato con la scorta nel luogo sacro, respingendo le minacce di Hamas

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È stata definita una "provocazione senza precedenti" dall'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) la passeggiata del ministro israeliano Itamar Ben Gvir sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme. 

Il titolare del Ministero per la Sicurezza nazionale, accompagnato dalla sua scorta, ha dichiarato che il Monte del Tempio - come viene chiamato il sito dagli ebrei - "è il luogo più importante per il popolo di Israele", sottolinando come il governo da poco al potere "non cederà alle minacce di Hamas, una spregevole organizzazione assassina". L'organizzazione paramilitare palestinese, infatti, aveva lanciato un monito nelle scorse ore, dopo l'annuncio della visita di Gvar nel luogo sacro.

La condanna dentro e fuori Israele

Una pioggia di critiche è arrivata dal mondo musulmano. Ahmad Shehabè un attivista palestinese: "Questa è una sfida non solo per i palestinesi e gli abitanti di Gerusalemme, ma anche a livello regionale, una sfida agli arabi e ai musulmani e alla comunità internazionale, che era solita sottolineare lo status legale e storico di Al-Aqsa", ha detto l'uomo. 

La mossa del leader del partito di estrema destra Potere ebraico, noto per le sue posizioni xenofobe, non è passata inosservata neanche all'opposizione, che l'ha definita "pericolosa": "Sì, le forze di sicurezza pensano che questa sia una mossa pericolosa. Non a caso i ministri evitano di visitarlo da molti anni. I deputati ci vanno, ma i ministri no, specialmente quello della Sicurezza Nazionale", ha detto l'ex premier, Yair Lapid.

Le reazioni sono arrivate anche da oltreconfine, con la Giordania che ha condannato fermamente la visita. "L'assalto alla moschea di Al-Aqsa da parte di un membro del governo israeliano e la violazione della sua sacralità è un atto da condannare, provocatorio e costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale, nonché dello status quo storico e legale a Gerusalemme", ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri giordano Sinan Majali.

Il sito sacro, che si trova nella Città Vecchia di Gerusalemme, è uno dei luoghi religiosi più contesi del pianeta ed è l'epicentro emotivo del decennale conflitto israelo-palestinese. Conflitto che non ha risparmiato i primi giorni del 2023. 

Un 15enne palestinese, Adam Ayad, è rimasto ucciso in un campo profughi nei pressi di Betlemme, durante gli scontri con l'esercito israeliano. Si tratta del terzo palestinese morto da inizio anno. Altri due giovani sono stati uccisi lunedì in un’operazione dell’esercito dello Stato Ebraico vicino a Jenin, nella Cisgiordania settentrionale.

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