Covid-19, anche Francia. Gran Bretagna e Spagna introducono test per chi arriva dalla Cina

Passeggeri in arrivo con un volo Air China da Guangzhou, in Cina a Roma a Fiumicino
Passeggeri in arrivo con un volo Air China da Guangzhou, in Cina a Roma a Fiumicino Diritti d'autore Alessandra Tarantino/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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Di Debora Gandini
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Tampini per i viaggiatori in arrivo dalla Cina, uno scenario che ci riporta all’inizio della pandemia. Nonostante l’aumento dei casi nel paese asiatico, gli esperti del Centro europeo per il controllo delle malattie hanno fatto sapere che le varianti del virus che sono state finora rilevate in Cina

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I Paesi europei, insieme agli Stati Uniti, guardano con preoccupazione, ma senza allarmismi, quando sta accadendo in Cina alle prese con una nuova pandemia da Codid-19. Dopo le direttive imposte dal ministero della Salute italiano, anche Regno Unito, Francia e Spagna hanno deciso di introdurre l'obbligo di test o un certificato di vaccinazione per chi arriva dalla Cina. Tamponi molecolari per i viaggiatori. Uno scenario che ci riporta all’inizio della pandemia.

Il ministro della salute spagnolo, Carolina Darias, fa sapere che a livello nazionale, verranno implementati i controlli aeroportuali richiedendo a tutti i passeggeri provenienti dal paese asiativo di mostrare un test COVID-19 negativo o la prova di un certificato di vaccinazione completo"

Nonostante l’aumento dei casi nel paese asiatico, gli esperti del Centro europeo per il controllo delle malattie hanno fatto sapere che le varianti del virus che sono state finora rilevate in Cina sono circolate in precedenza in Europa e, quindi, non rappresenterebbero una minaccia per la popolazione del Continente data l'elevata immunità raggiunta". In pratica si tratterebbe di Omicron 5 e di sotto-varianti già conosciute. L’allerta resta d’obbligo specie in questi giorni di feste e vacanze.

“Le varianti che circolano in Cina circolano già nell'Ue e, in quanto tali, non rappresentano una sfida per la risposta immunitaria dei cittadini dell'Ue. Data la maggiore immunità della popolazione europea, nonché la precedente comparsa e successiva sostituzione nell'Ue di varianti attualmente circolanti in Cina da parte di altre varianti Omicron, non si prevede che un aumento dei casi in Cina influenzi la situazione epidemiologica in Europa", si legge in una nota dell'agenzia.

Nonostante i toni rassicuranti, il timore è che i dati che arrivano da Pechino, Shanghai e da altre città cinesi, non siano del tutto attendibili, perché le autorità non li condividono o perché il sistema sanitario del Paese è sovraccarico. Per questo motivo, il comitato per la sicurezza sanitaria dell'Ue ha raccomandato agli Stati membri di aumentare la sensibilità dei sistemi di sorveglianza per rilevare quanto prima l'emergenza di una possibile nuova variante aumentando le risorse di sequenziamento genetico.

In una lettera inviata agli Stati membri, la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides ha invitato le autorità nazionali a "valutare le attuali pratiche di sequenziamento del virus", ma nulla più. "

I casi di Covid-19 aumentano in modo esponenziale in Cina, proprio qualche giorno dopo che il governo ha messo fine alla rigida politica sanitaria "zero Covid" che ha isolato il Paese per quasi tre anni.

Il governo ha smesso di rendere pubblici i dati giornalieri sul numero delle infezioni il 25 dicembre, ma secondo gli esperti, un milione di abitanti sarebbe contagiato ogni giorno. E nei primi 20 giorni di dicembre, ci sarebbero stati 250 milioni nuovi casi ed almeno un milione di vittime.

Una nuova variante

A preoccupare il personale sanitario, una nuova variante del Coronavirus, la XBB.1.5. Si tratta della combinazione di due sotto-varianti Omicron che circolerebbe da ottobre nel Paese e che sfuggirebbe "agli anticorpi generati sia da infezioni da Omicron 5 sia dai vaccini, compreso il vaccino a mRNA bivalente", ha spiegato un esperto all'ANSA.

La meta più cara

Eppure grazie alla fine della quarantena obbligatoria per i turisti che entreranno nel Paese prevista a partire dell'8 gennaio, il settore del turismo ricomincia a respirare. Il Paese ha mantenuto le frontiere chiuse da marzo 2020.

"Siamo molto felici di ricevere questo annuncio perché per tre anni tutti i nostri affari sono rimasti in pausa. Speriamo che adesso ritorneranno al livello del 2019", spiega Liu Jing, proprietaria dell'agenzia di viaggi Amazing Travel.

Le attività delle compagnie aeree cinesi rappresentano oggi il 5% rispetto al 2019. I prezzi dei voli sono aumentati significativamente, rendendo la Cina la destinazione internazionale più cara, secondo un'indagine di Assoutenti. Un biglietto di sola andata per Pechino costa 3.396 euro partendo da Fiumicino, 2.409 euro da Malpensa, ed è necessario affrontare 3 scali e 32 ore complessive di viaggio. Se si sceglie il collegamento più rapido, la spesa sale a 10.210 euro, secondo l'associazione dei consumatori.

Risorse addizionali per questo articolo • Agenzie internazionali

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