Bielorussia, cade un missile ucraino. Per Kiev potrebbe essere stato lanciato da Mosca

Missile ucraino caduto in Bielorussia
Missile ucraino caduto in Bielorussia Diritti d'autore © Telegram/@belarusian_silovik
Di Debora Gandini
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Secondo fonti locali sarebbe stato lanciato da un sistema di Kiev S-300 e abbatto dalla difesa aerea di Minsk. Parti del missile sono state rinvenute in un campo nei pressi del villaggio di Gorbakha, distretto di Ivanovsky, Oblast di Brest

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Da una parte il Cremlino continua ad attaccare l’Ucraina, dall’altra a complicare lo scenario del conflitto la notizia di un missile ucraino caduto per sbaglio sul territorio della Bielorussia, paese alleato di Mosca.

Secondo fonti locali sarebbe stato lanciato da un sistema di Kiev S-300 e abbatto dalla difesa aerea di Minsk. Parti del missile sono state rinvenute in un campo nei pressi del villaggio di Gorbakha, distretto di Ivanovsky, Oblast di Brest, come ha sottolineato Oleg Konovalov commissario militare della regione. La situazione è simile a quella che si è verificata di recente con il lancio dello stesso razzo sul territorio della Polonia. I residenti non hanno assolutamente nulla di cui preoccuparsi, sono cose che succedono, ha detto”, cercando di smorzare la tensione.

La caduta del missile non ha provocato vittime o feriti. Il presidente Alexandr Lukashenko, immediata informato dell’accaduto, ha inviato sul posto una squadra di dipendenti del Comitato Investigativo e del ministero della Difesa.

Lukashenko è un alleato chiave del presidente russo Vladimir Putin nell'offensiva militare in Ucraina, anche se la Bielorussia sostiene di non voler essere direttamente coinvolta. Le forze russe e bielorusse hanno tuttavia condotto manovre congiunte.

La riposta di Kiev

Intanto il ministero della Difesa ucraino ha avvertito  che il presunto missile intercettato dalla Bielorussia, di cui Minsk accusa Kiev, potrebbe in realtà essere stato lanciato dalla Russia in un tentativo di "deliberata provocazione".

Kiev ha confermato di essere pronta a condurre una "indagine obiettiva" su quanto accaduto nel contesto, ha detto, di un attacco massiccio da parte delle forze armate russe in fino a 10 regioni dell'Ucraina. "L'Ucraina è pronta a invitare esperti autorizzati, provenienti da Stati non collegati in alcun modo al sostegno dello Stato terrorista della Russia, a partecipare a tale indagine", ha dichiarato il ministero della Difesa ucraino.

Il missile caduto in Polonia

Uno sfortunato incidente", probabilmente un missile della contraerea ucraina che ha sbagliato rotta, ma di certo "non un attacco deliberato contro la Polonia" né alla Nato. Dopo le informazioni degli 007 Usa che ipotizzavano un colpo fuori traiettoria della difesa aerea ucraina, è stato lo stesso presidente polacco Andrzej Duda ad ammettere la possibilità di uno "sfortunato incidente".

La caduta di un missile in territorio polacco aveva causato la morte di due civili e rischiato di trascinare l'Occidente direttamente nel conflitto a difesa di un alleato.

Non era mancato il consueto scambio di accuse tra Mosca e Kiev, con la prima che ha accusato l'Ucraina di "classica provocazione" e di "sognare uno scontro diretto tra la Nato e la Russia per salvarsi", e la seconda che ha puntato il dito verso est senza esitazioni: "E' stato un missile russo, ne abbiamo le prove".

Scambio di accuse

Alle parole di Duda aveva fatto eco il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dopo la riunione straordinaria del Consiglio Atlantico: "Le indagini sono in corso, gli esiti preliminari dicono che sia stato un missile ucraino" di cui però "Kiev non ha colpe". 

La responsabilità va infatti ricercata nella "guerra di Vladimir Putin", contro la quale gli alleati continueranno a sostenere e armare l'Ucraina, ha rimarcato il segretario generale, riassumendo la posizione dell'Occidente, dalla Casa Bianca a Giorgia Meloni. "Non ci sono indicazioni di un attacco deliberato contro l'Alleanza", aveva quindi assicurato il capo della Nato. 

L'Alleanza aveva rafforzato "la sorveglianza sul lato orientale, sia con truppe di terra sia con difese aeree", ma - come precisato da Stoltenberg - nessuna no-fly zone, a lungo invocata da Kiev nelle prime settimane di conflitto prima di incassare le ampie forniture militari necessarie alla propria difesa: una simile misura causerebbe un'ulteriore escalation che gli alleati vogliono ad ogni costo scongiurare. 

Risorse addizionali per questo articolo • ANSA

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