Tensioni in Kosovo, Esercito serbo in massima allerta

La Serbia si prepara a reagire ad eventuali attacchi nel nord del Kosovo.
La Serbia si prepara a reagire ad eventuali attacchi nel nord del Kosovo. Diritti d'autore AP Photo
Di Euronews con Ansa
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Mentre la Russia difende la Serbia parlando di "Paese sorano", il governo tedesco denuncia la "retorica nazionalista" di Belgrado ed il rafforzamento della presenza militare serba al confine con il Kosovo, che a detta di Berlino lancia un "pessimo segnale"

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Si continuano a costruire barricate e blocchi stradali nel nord del Kosovo, dove è sempre più alta la tensione interetnica: la popolazione locale serba protesta contro l'arresto di tre serbi, ritenuto ingiustificato, e il conseguente giro di vite dato da Pristina, che ha inviato sul posto numerose unità armate.

Il Kosovo ora accusa la Serbia di cercare pretesti per creare un incidente, che giustificherebbe un intervento armato di Belgrado. 

Accuse rinviate al mittente dal presidente serbo Aleksandar Vucic, secondo cui le barricate create dai serbi sono solo una reazione a provocazioni kosovare.

Le barricate serbe sono solo una reazione a tutto ciò che i Kosovari hanno fatto loro.
Aleksandar Vucic
Presidente serbo

"Il problema dei Kosovari sarebbero le barricate dei Serbi, ma queste ultime sono solo una reazione a tutto ciò che i Kosovari hanno fatto - ha dichiarato Vucic - a tutte le discussioni senza senso sulle targhe e a tutti i pretesti che hanno inventato per poter escludere i Serbi dal Kosovo".

Le truppe in massima allerta

Il presidente serbo ha anche ordinato lo stato di massima allerta per l'Esercito, chiedendo alle truppe di essere pronte a intervenire sul campo per proteggere i serbi del Kosovo in caso di violenze.

La tensione è alle stelle tra Belgrado e Pristina, che ha dichiarato l'indipendenza nel 2008. Il Kosovo è stato riconosciuto come Stato indipendente da circa metà degli Stati membri delle Nazioni Unite, Italia compresa. 

Mai dalla Serbia, che la considera una propria regione.

Tensioni anche con il capo della chiesa ortodossa serba

Le tensioni ora diventano anche religiose. Vucic ha incontrato a Belgrado il patriarca serbo ortodosso Porfirije, al quale le autorità di Pristina hanno vietato l'ingresso in Kosovo. 

Porfirije intendeva recarsi a Pec, sede del patriarcato serbo In Kosovo. "Per noi il patriarcato di Pec è come il Vaticano per i cattolici", ha detto Porfirije definendo inaccettabile il divieto. 

Tutti i tentativi europei di trovare un dialogo sono falliti, e ora sono in molti a temere un nuovo conflitto armato nei Balcani.

Intanto, mentre la Russia difende la Serbia parlando di "Paese sovrano", il governo tedesco denuncia la "retorica nazionalista" di Belgrado ed il rafforzamento della presenza militare serba al confine con il Kosovo, che a detta di Berlino lancia un "pessimo segnale".

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