Infrastrutture in Qatar: nei guai ex dirigenti Anas

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Di Redazione italiana
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"Danno erariale per otto milioni e mezzo di euro"

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Sette ex dirigenti di Anas al centro di un’indagine volta a far luce sulla perdita di valore di Anas International Enterprise Spa (la società di Anas che gestisce le attività all’estero) nell’ambito di operazioni condotte in Qatar per partecipare a bandi di gara per lo sviluppo di infrastrutture per il Campionato mondiale di calcio 2022.

Sequestrati 7,6 milioni a due ex manager

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, su mandato della Corte dei Conti, ha disposto il sequestro conservativo di beni, di un valore pari a 7,6 milioni di euro, a Bernardo Magrì e Stefano Granati, rispettivamente ex amministratore delegato ed ex presidente del Consiglio di amministrazione di Aie.

La società qatariota e quella indiana

Al centro dell’indagine la concessione di finanziamentisenza idonee garanzie a una società di diritto qatariota (Anas Tec Gulf Engineering Llc) - costituita da Aie per partecipare alle gare bandite dal Qatar - e l’investimento in una commessa in India attraverso un’ulteriore società (Anas Tec India Private Llc).

Danno erariale per otto milioni e mezzo

Inoltre la Corte dei conti contesta a cinque ex componenti del Cda di Anas di aver causato un danno erariale pari a otto milioni e mezzo di euro derivante dal ripianamento delle perdite di Aie "in assenza di un adeguato piano di risanamento". Tra loro, Claudio Andrea Gemme e Massimo Simonini, rispettivamente ex presidente del Cda ed ex amministratore delegato.

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