Rossella Miccio (Emergency): "Il governo italiano ha capito che l'assertività non serve"

Migranti al largo di Lampedusa.
Migranti al largo di Lampedusa. Diritti d'autore Francisco Seco/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Redazione italiana Euronews - Edizione web: Cristiano Tassinari
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Intervista di Euronews a Rossella Miccio, presidente dell'ONG Emergency, la cui prima nave di ricerca e soccorso "Life Support" è in arrivo nel porto di Livorno, con 142 migranti a bordo

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Intervista realizzata mercoledì 21 dicembre 2022.

La nave dell'ONG Emergency, "Life Support", raggiungerà giovedì il porto sicuro di Livorno, con 142 migranti a bordo, salvati in due diversi interventi di salvataggio notturni, avvenuti nella zona SAR libica e nella zona SAR maltese-tunisina. 
 
Si tratta della prima missione di salvataggio di Emergency con una propria nave.

Come mai questo impegno diretto?
Lo abbiamo chiesto alla presidente di Emergency, Rossella Miccio, con la quale abbiamo affrontato il tema-migranti a 360 gradi.

"Non si poteva più stare un passo indietro"

"Noi eravamo già impegnati in attività di search and rescue da anni, dal 2016, in collaborazione con altre organizzazioni. Ormai quasi due anni fa, avevamo iniziato a pensare alla necessità di assumerci maggiormente quella responsabilità in questo ambito, perchè abbiamo visto che la situazione non andava assolutamente a migliorare, anzi. Il clima era sempre più ostile e in totale mancanza di rispetto per i valori costituzionali italiani ed europei. Anche perché siamo convinti di rappresentare tante persone che la pensano come noi. Abbiamo deciso di assumerci ulteriormente questa responsabilità e di prendere una nostra nave. Ci sono voluti i tempi tecnici per farlo, però non si poteva più stare un passo indietro rispetto alla quantità di morti e di dispersi nel nostro mare".  

"Un impegno inevitabile"

- Quanto costa e come viene finanziata una attività del genere?
"L'attività, così come tutti i nostri progetti, viene finanziata con donazioni di persone normali. La nave è un impegno economico notevole, oltre ad essere un impegno logistico e tecnico importante, perché, in attività, una nave così, come la Life Support, lunga 52 metri e larga 13, costa 300.000 euro al mese".

"La nostra nave Life Support è un impegno sicuramente notevole che, però, ci è sembrato inevitabile. Perchè non potevamo più sopportare e tollerare che tanta gente continuasse ad essere sacrificata a dover rischiare la vita per volere quello che vogliamo noi".
Rossella Miccio
Presidente di Emergency dal 2017
Luca Bruno/Copyright 2017 The AP. All rights reserved.
Rossella Miccio con il fondatore di Emergency, Gino Strada. (Milano, 14.9.2017)Luca Bruno/Copyright 2017 The AP. All rights reserved.

"Nessuna nuova regola emanata dal governo"

- Cos'è cambiato negli ultimi giorni nel governo italiano, con questo approccio che sembra più morbido verso i migranti?
"Non credo che sia cambiato l'approccio del governo al tema. Probabilmente, si sono resi conto che quella assertività di un mese fa non serve e non è neanche lecita. Quindi, adesso siamo in attesa di capire cosa succederà in realtà. Perché ad oggi, da quando questo nuovo governo si è insediato, non è stata emanata nessuna nuova regola rispetto a quelle che c'erano prima, Tante parole, forse troppe. Ma noi siamo tranquilli da questo punto di vista, perché stiamo facendo un lavoro che è assolutamente all'interno delle regole internazionali, sia per quanto riguarda il diritto del mare che il diritto internazionale, il rispetto dei diritti umani e i principi di etica e buonsenso".

"Abbiamo ottenuto il porto di Livorno dopo appena due ore"

- Qual è il vostro rapporto con il governo-Meloni?
"Non abbiamo nessun rapporto particolare. Abbiamo, ovviamente, fatto richiesta del porto, subito dopo il primo soccorso in mare: ci è stato indicato Livorno come come porto di sbarco dopo solo due ore, cosa che penso non sia mai successa negli ultimi anni, non soltanto nelle ultime settimane... E per ora queste sono state le uniche interlocuzioni con il governo. Quindi, nessun contatto diretto o alternativo rispetto a quelle che sono le procedure previste dalla legge per queste situazioni".

"Dati sui migranti che fanno riflettere"

- Un suo commento sul dato annuale dei migranti giunti in Italia (sono stati 100.985) e in Europa attraverso le rotte mediterranee.
"Un dato che deve farci riflettere, perché 100.000 persone sono tante. Ma non è sicuramente un'invasione! Nell'Unione europea, con 450 milioni di abitanti, dubito che 100.000 persone possano fare la differenza. Ma soprattutto sono dati che dovrebbero farci riflettere sul perché queste persone continuano a cercare un futuro attraverso queste rotte pericolosissime. Perché non hanno alternative! Quindi, la vera domanda che questi dati dovrebbero farci porre è: come fare per evitare che le persone rischino la vita semplicemente per avere il diritto ad una vita? Avendo chiuso tutte le vie legali per arrivare in Europa, purtroppo, volenti o nolenti, li mettiamo in mano a trafficanti spietati che, ovviamente, non hanno assolutamente a cuore nè i diritti umani, nè la vita di queste persone fragili". 

"La nave non è un'istituzione per raccogliere le domande di asilo"

- Cosa pensa della proposta del governo italiano sulla richiesta d'asilo a bordo della nave che soccorre e, quindi, nel suo Stato di bandiera?
"In realtà, alle persone sulla nave, quando arrivano, grazie soprattutto al lavoro dei mediatori culturali, viene già spiegato quali sono le possibilità che hanno, ma una nave non è un'istituzione deputata a concedere o a raccogliere queste domande, tantomeno per conto del Paese di cui batte bandiera. Anche l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha spiegato bene questo concetto. Il diritto di asilo è un diritto fondamentale che viene riconosciuto in Italia e in Europa, e non - per esempio - in Libia e in Tunisia, quindi è fondamentale che queste persone possano scendere in un porto sicuro e, da lì, far partire tutte le procedure che verranno valutate, caso per caso. Il diritto di asilo è un diritto individuale, quindi non si può decidere a priori in base al Paese d'origine di una persona: va valutata la singola condizione di ogni persona e il perché questa persona chiede il diritto di asilo. E questo può essere fatto solo a terra dalle istituzioni preposte e competenti". 

Euronews
Rossella Miccio durante l'intervista.Euronews

"Si confonde la gestione dei flussi migratori con la sicurezza delle frontiere"

- Il dibattito in Europa sulla revisione dei parametri di Dublino sembra in fase di stallo: avete novità al proposito? Le ONG sono coinvolte in qualche modo?
"Magari! Purtroppo non siamo assolutamente coinvolte, se non in maniera marginale. Dublino sembra ormai superato da questa idea del Migration Pact, che ormai è il tema che si sta affrontando in Europa, purtroppo sempre con un approccio securitario. E, quindi, si confonde la gestione dei flussi migratori con la messa in sicurezza delle nostre frontiere, che vanno sempre più a sud e sempre più a est. E questo crediamo che sia il problema fondamentale".  

Ahmad Massoud/AP
Rossella Miccio a Kabul. (15.4.2010)Ahmad Massoud/AP
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