Ungheria: no ad aiuti finanziari all'Ucraina, ennesima spaccatura con l'Ue

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Veto di Budapest ad un pacchetto di aiuti finanziari da 18 miliardi di euro all'Ucraina

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L'ennesima spaccatura tra Unione europea ed Ungheria si è materializzata col veto di Budapest ad un pacchetto di aiuti finanziari da 18 miliardi di euro all'Ucraina.

Per Viktor Orbán, fornire aiuti in questi termini "non è la soluzione, se si continua a percorrere la strada verso una comunità del debito, non si potrà tornare indietro".

La posizione magiara acuisce, in seno all'Unione, la disputa sullo Stato di diritto sotto la guida del primo ministro e il suo modo di intendere l'invasione russa dell'Ucraina.

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"Facciamo chiarezza - dice Zbynek Stanjura, ministro delle Finanze ceco - vedo il nuovo sostegno macrofinanziario per l'Ucraina e il piano di ripresa nazionale ungherese come un unico pacchetto, la cui approvazione dipende dallo sviluppo delle misure che Budapest sta adottando per proteggere il bilancio dell'Unione.

Per questo abbiamo chiesto alla Commissione di aggiornare la propria valutazione, includendo i recenti progressi legislativi approvati in Ungheria".

Molti dei 26 Stati membri ritengono che Orbán (che ovviamente nega) si stia rifiutando di accettare perché l'Unione minaccia di punire l'Ungheria trattenendo miliardi di euro per non aver attuato solide riforme dello Stato di diritto.

La decisione inerente è prevista per il 19 dicembre e la percezione è che l'Ungheria stia cercando di usare il tutto come merce di scambio.

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