Appalti a un amico per un miliardo di dollari. La vicepresidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner condannata a sei anni. I procuratori parlano di "più grande schema di corruzione mai conosciuto dal Paese", ma lei nega: "Sono vittima di uno Stato mafioso"
"Il più grande schema di corruzione mai visto in Argentina"
La vicepresidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner è stata condannata a sei anni di carcere e all'interdizione a vita dai pubblici uffici per "amministrazione fraudolenta". "Il più grande schema di corruzione mai conosciuto dal Paese", secondo i procuratori, che lo collocano durante gli anni della sua presidenza: l'assegnazione cioè di appalti a un amico, concentrata nel feudo elettorale di Fernandez de Kirchner, nella regione meridionale di Santa Cruz e riguardante progetti spesso mai portati a termine, costata alle casse argentine l'equivalente di un miliardo di dollari. Condannato a sei anni, anche il titolare dell'impresa di costruzioni, a cui venivano assegnati gli appalti.
Fernandez de Kirchner: "Sono vittima di uno Stato mafioso"
L'ex presidente argentina, che resterà comunque in carica in attesa dell'appello, ha sempre negato ogni addebito, parlando di "caccia alle streghe", basata su "accuse politicamente motivate", da parte di quelli che ha definito "uno stato mafioso" e "una mafia giudiziaria". Mai prima di Fernandez de Kirchner, alla guida del Paese per due mandati, dal 2007 al 2015, un vice-presidente argentino era stato oggetto di una condanna penale quando ancora in carica.