La Lettonia revoca la licenza del media indipendente russo Dozhd in esilio

Journalists work in a news room of the Dozhd (Rain) TV channel in Moscow, Russia, Friday, Aug. 20, 2021. AP Photo/Denis Kaminev
Journalists work in a news room of the Dozhd (Rain) TV channel in Moscow, Russia, Friday, Aug. 20, 2021. AP Photo/Denis Kaminev Diritti d'autore AP Photo/Denis Kaminev
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Di Ilaria Federico
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Il canale si era esiliato per la sua copertura della guerra in Ucraina "critica" nei confronti del Cremlino. Il media avrebbe presentato la Crimea come parte della Russia.

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La Lettonia ha annunciato, questo martedì, la revoca della licenza del canale indipendente russo Dozhd.

Il canale, noto anche come Rain TV, cesserà di andare in onda l'8 dicembre, ha dichiarato su Twitter Ivars Abolins, capo del Consiglio nazionale dei media lettone.  "Le leggi della Lettonia devono essere rispettate da tutti", ha aggiunto Abolins.

Il canale è accusato di aver espresso sostegno all'esercito russo e non sarebbe riuscito a garantire la traduzione in lingua lettone, rappresentando, secondo Ivars Abolins, una "minaccia alla sicurezza nazionale e all'ordine pubblico".

Rain TV si era rifugiata in Lettonia dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Le autorità russe ne avevano sospeso la diffusione, giudicando "critica" nei confronti del Cremlino la sua copertura della guerra in Ucraina. A giugno, il governo lettone aveva proposto al media di aprire un'antenna a Riga, per fornire informazioni indipendenti e contrastare la propaganda del Cremlino.

Un media pro-Cremlino?

Il Consiglio dei media lettone ha lanciato un'indagine la scorsa settimana quando un presentatore di Rain TV, Aleksey Korostelev, aveva chiesto agli spettatori di fornire "attrezzature ai russi che sono in prima linea", esprimendo "la speranza che potremo aiutare il fronte con attrezzature e servizi di base".

Nel mese di dicembre, le autorità lettoni hanno presentato diversi ricorsi contro il canale televisivo. Il Consiglio dei media ha imposto una multa di 10.000 euro a Dozhd per aver mostrato una mappa della Crimea presentata come parte della Russia e per aver utilizzato l'espressione "il nostro esercito" riferendosi alle forze armate russe.

Il ministro della Difesa lettone Artis Pabriks ha inoltre richiesto la revoca dei permessi di soggiorno dei dipendenti del canale, incluso quello del presentatore Aleksey Korostelev. Il caporedattore di Rain TV Tikhon Dzyadko ha smentito di fornire aiuti all'esercito russo e ha affermato che il canale starebbe raccogliendo informazioni sui crimini di guerra russi. 

I media russi in fuga in Lettonia

Diverse altre redazioni hanno trovato rifugio nella capitale lettone, tra cui Novaya Gazeta Europe, diretto da Dmitry Andreyevich Muratov, premio Nobel per la Pace 2021, e la filiale di Mosca di Deutsche Welle. La città ospita anche il sito indipendente Meduza dal 2014.

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