I russi hanno conquistato alcuni villaggi vicino alla cittadina; nelle zone riconquistate vicino al fiume gli ucraini si preparano ad un'eventuale controffensiva
La linea del fronte è rovente a Bakhmut, nell'Ucraina orientale, dove da giorni infuriano pesanti combattimenti. Lo sa bene l'equipe medica ucraina che passa la giornata in giro a raccogliere i feriti e a portarli all'ospedale della città: i viaggi si sono intensificati negli ultimi giorni. Mosca ha rivendicato la conquista di alcuni villaggi vicino a Bakhmut ma la città non cede, nonostante l'impegno della brigata Wagner. La battaglia per Bakmut per i russi è più importante che mai dopo la perdita di Kherson e Kharkiv.
Nel giorno in cui Bruxelles promette una Norimberga per indagare sui crimini di guerra denunciati dagli ucraini e nel giorno in cui la Nato promette aiuti all'Ucraina finché ce ne sarà bisogno. Mosca contrattacca: "La promessa della Nato di continuare a fornire assistenza all'Ucraina per tutto il tempo necessario, formulata proprio così, ci dice solo che il corso verso un'ulteriore escalation del conflitto e la destabilizzazione del continente europeo rimane il compito principale di questa organizzazione occidentale", Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo.
Il generale inverno, il più temibile, è in agguato
Un possibile negoziato per una tregua non è ormai neanche più un argomento sul tavolo. Nella linea del fronte lungo il fiume Dnepr si scavano le trincee in caso i russi vogliano riprendersi i villaggi appena ceduti.
"Possono provarci, ma non ci riusciranno. Noi ci siamo", dice un soldato ucraino.
Nelle trincee ci si ripara dal freddo oltre che dai proiettili: come nel resto del Paese: il generale inverno, il più temibile, è in agguato.