Si conclude il viaggio del Papa nell'astigiano dove è andato in visita ad alcuni parenti e dove ha celebrato la messa domenicale incontrando tanta gente
«Mi sono sempre sentito astigiano»: ha detto Papa Francesco dopo la consegna della cittadinanza onoraria nella cittadina dei suoi avi doveha trascorso il weekend. All'inizio della predica nella cattedrale di Asti Bergoglio ha detto : «Da queste terre mio padre è partito per emigrare in Argentina e in queste terre, rese preziose da buoni prodotti del suolo e soprattutto dalla genuina laboriosità della gente, sono venuto a ritrovare il sapore delle radici». Per poi sottolineare: «Ma oggi è ancora una volta il Vangelo a riportarci alle radici della fede. Esse si trovano nell’arido terreno del Calvario, dove il seme di Gesù, morendo, ha fatto germogliare la speranza: piantato nel cuore della terra ci ha aperto la via al Cielo; con la sua morte ci ha dato la vita eterna; attraverso il legno della croce ci ha portato i frutti della salvezza. Guardiamo dunque a Lui, al Crocifisso».
Francesco alla sorgente delle sue radici in una Asti in festa
La sua è stata una visita anche per stare con i cugini che ha visitato sabato prima di dedicarsi agli impegni pubblici e ai bagni di folla. Alll'Angelus il Papa ha salutato i fedeli in dialetto: "A tutti direi che a la fame propri piasi' encuntreve! [mi ha fatto piacere incontrarvi]; e augurarvi: ch'a staga bin! [state bene!]". Come anche durante l'omelia ha parlato del Cristo in croce "a brasa aduerte", a braccia aperte, sempre pronto ad accogliere.
Francesco non ha naturalmente dimenticato il dramma della guerra in Ucraina.