Dalla Romania all'Italia: panifici in crisi a causa dei prezzi dell'energia

Dalla Romania all'Italia: panifici in crisi a causa dei prezzi dell'energia
Diritti d'autore euronews
Di Hans von der Brelie
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Molte attività, dalle piccole panetterie a conduzione familiare ai grandi panifici industriali, sono state costrette a chiudere o a ridimensionarsi a causa dell'aumento del costo di elettricità e gas

PUBBLICITÀ

L'aumento dei costi di produzione sta mettendo alle strette i panettieri in tutta Europa. Dalle piccole attività a conduzione familiare ai panifici industriali con molti macchinari e dipendenti: il caro bollette minaccia la loro esistenza. Abbiamo visitato alcuni panifici per capire come i panettieri in Italia, Romania e Paesi Bassi stanno gestendo la crisi. 

Il panificio di Jack Van Roon: fine di una storia lunga quasi 100 anni

Prima tappa: Delft, nei Paesi Bassi. La guerra in Ucraina e l'inflazione hanno costretto Jack Van Roon, titolare di una piccola panetteria, a chiudere l'attività.

"Il problema è il prezzo esorbitante del gas - dice Van Roon -. A un certo punto non si riesce più a tenere il passo. Finora dovevo pagare 1.400 euro al mese, presto saranno 12-13.000 euro al mese. È quello che avrei dovuto pagare a novembre. Non si può andare avanti così". La chiusura mette fine a quasi 100 anni di storia. Il panificio esiste dal 1928, quando il pane veniva ancora consegnato con carri trainati da cavalli.

Il padre di Jack ha rilevato l'attività 30 anni fa. Poco dopo il figlio cominciò a lavorare con lui. Tutti nel quartiere apprezzano Jack e le sue deliziose torte. "La gente qui è cresciuta con le mie torte - dice Van Roon -. C'è un diciannovenne che viene qui in pasticceria per il quale ho fatto una torta per festeggiare la sua nascita. Sono un pasticcere da 19 anni. Ho fatto per loro torte con tutti i tipi di immagini, persino con le figurine dei giocatori di calcio. È stato davvero divertente".

A partire da agosto Jack non aveva più un contratto a prezzo fisso per il gas. Per lui è stato l'inizio della fine. Il governo sta aiutando le famiglie in difficoltà: ha abbassato le tasse sull'energia e sovvenziona gas ed elettricità per alcuni consumatori. Ma i piccoli panettieri come Jack non rientrano nei programmi di sostegno. I panettieri olandesi stanno protestando ogni sabato in tutto il Paese contro l'alto costo dell'energia.

Euronews
Jack Van Roon fa il panettiere da 19 anniEuronews

Qualche giorno fa il governo olandese ha deciso di offrire prestiti a basso costo ai panettieri che vogliono convertire i loro forni dal gas all'elettricità. "Certo, è possibile passare ai forni elettrici - dice Van Roon -. Ma avrei dovuto aspettare due anni e mezzo per avere gli allacci. Stavamo già pensando di acquistare un nuovo forno. Ma sarebbe stato un investimento di mezzo milione di euro. Questo avrebbe significato troppa incertezza nei 17 anni di lavoro che mi restano".

Esistono aiuti statali per le imprese che spendono almeno un ottavo del loro fatturato in gas. La maggior parte delle panetterie però sono appena al di sotto di questa soglia, quindi non ricevono nulla. "Cercheremo di vendere parte delle nostre attrezzature - dice Van Roon -. Ma non possiamo aspettare troppo. Molte panetterie stanno chiudendo. Ecco perché ci sono così tanti macchinari per la panificazione di seconda mano sul mercato".

Per Jack inizia una nuova vita. Non sarà più il capo di se stesso, ma lavorerà alle dipendenze di un altro panettiere. Jack è felice lo stesso: se non altro avrà un orario di lavoro regolare.

Romania: i sussidi statali non bastano

Dai Paesi Bassi alla Romania. La seconda tappa del nostro viaggio in Europa è un grande panificio con 400 dipendenti a Urlați. Lo Stato sta sostenendo parte dei costi delle imprese per elettricità e gas. Ma con dei limiti. I grandi consumatori beneficiano solo in parte dell'energia a basso costo. Ecco perché il panificio "Oltina" ora deve pagare per l'elettricitàl'equivalente di 50.000 euro al mese, invece di 20.000.

"Il problema più grande al momento è il costo elevato dell'elettricità - dice Bogdan Iosif, coproprietario del panificio -. Vorremmo essere inclusi nel sistema di compensazione statale anche per quanto riguarda l'elettricità". Cristinel Constanda è uno dei dipendenti del panificio: fa parte dello staff da 22 anni e ha conosciuto qui sua moglie Cristina. I lavoratori non qualificati guadagnano l'equivalente di 450 euro al mese. Cristinel, per via dell'anzianità, arriva a 600.

Sebbene il governo sostenga le famiglie con un tetto massimo per i prezzi dell'energia, Cristinel e Cristina cercano di risparmiare il più possibile. "Non abbiamo ancora acceso il riscaldamento a gas - dice Cristinel -. Non abbiamo abbastanza soldi. Cercheremo di farne a meno ancora per un po'".

Euronews
Cristina e Cristinel si sono conosciuti nel panificio per cui lavorano entrambiEuronews

"Ho qui due bollette del gas, una dell'anno scorso e una di quest'anno - dice Cristina -. Stesso periodo, stesso mese. L'anno scorso abbiamo pagato 37 lei, quest'anno 70: il doppio". Per riempire il frigorifero la coppia spende l'equivalente di 120 euro a settimana. Prima della crisi 40 euro erano sufficienti per fare la spesa. "Bollette, cibo, vestiti, vacanze: ora non possiamo permetterci nulla - ammette Cristina -. Nemmeno le vacanze. Quest'anno non siamo andati al mare nemmeno una volta. L'anno scorso siamo andati in Bulgaria per dieci giorni. Quest'anno non possiamo più permettercelo".

L'Ue alla ricerca di un compromesso difficile

Dalla Romania all'Italia. Roma è la terza tappa del nostro viaggio tra i fornai europei. Il Forno di Campo de' Fiori è una delle panetterie più antiche della capitale. Davide lavora qui dalle 10 di sera alle 10 di mattina. All'età di 15 anni è passato dai banchi di scuola alla panetteria. "Il forno era di un mio zio - dice Davide -. Non avevo un lavoro e non volevo studiare. Finite le medie mi ha proposto di dargli una mano d'estate e alla fine sono rimasto qui".

Il nuovo governo di Giorgia Meloni, così come quello precedente di Mario Draghi, ha approvato dei pacchetti di aiuti. Ma Davide si lamenta ancora per i prezzi elevati: "È tutto più costoso, soprattutto al supermercato. Qualcuno sta esagerando e ne sta approfittando. La cosa peggiore è che gli stipendi non aumentano. Mai".

Fabrizio Roscioli è il proprietario della panetteria. Dice di essere preoccupato per i suoi 18 dipendenti. A causa dei costi folli dei materiali e dell'energia ha dovuto aumentare il prezzo del pane del 12%. "Da un anno all'altro la bolletta mensile del gas è passata da 1.200 a 5.500-6.000 euro al mese - dice Roscioli -. La bolletta dell'elettricità è aumentata da 1.500 a 5.700 euro. Al momento l'azienda paga circa 12.000 euro al mese per le bollette di luce e gas. Se dovessimo scaricare questo costo sui clienti il pane probabilmente costerebbe quanto l'oro".

Il panificio è dotato di due forni, uno alimentato a elettricità e l'altro a gas. "Al momento abbiamo spento quello elettrico, altrimenti la bolletta sarebbe insostenibile", dice Roscioli. Italia, Romania, Francia e una decina di altri Paesi vogliono un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Ma Paesi come l'Olanda e la Germania sono contrari. Un possibile compromesso è che i Paesi dell'Ue acquistino il gas insieme, in modo da contenerne il prezzo. Se i ministri dell'energia non raggiungeranno un accordo i capi di governo dovranno riunirsi nuovamente a metà dicembre. Una cosa è certa: l'era del gas a basso costo è finita per sempre.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

L'Ue tra crisi e raccomandazioni economiche della Commissione per il 2023

Com'è andata l'economia europea durante il mandato von der Leyen?

Anno nero per la Germania: le previsioni riducono la crescita economica del 2024 allo 0,1%