FAO, allarme insicurezza alimentare in Perù

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Crisi alimentare Diritti d'autore Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora Gandini
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Secondo L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura in Perù circa 16 milioni e mezzo di persone, più della metà della popolazione, si trovano ora senza un accesso regolare al cibo considerato sicuro e nutriente

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Pandemia e crisi economica. Secondo la FAO sempre più paesi non hanno cibo a sufficienza. L’insicurezza alimentare aumenta e in Sud America il triste primato spetta al Perù.

Secondo L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura qui circa 16 milioni e mezzo di persone, più della metà della popolazione, si trovano ora senza un accesso regolare al cibo considerato sicuro e nutriente. Secondo l’ultimo report del 2021, il 51% della popolazione vive in una moderata insicurezza alimentare, questo significa che i peruviani mangiano meno del necessario e male con conseguenze anche sulla salute.

Per cercare di far fronte a questa emergenza molte comunità ricevono donazioni dai banchi alimentari, così come da altre organizzazioni e privati. Ma non basta. Un cittadino su quattro non ha abbastanza soldi per comprare cibo. In alcune zone della foresta pluviale amazzonica peruviana - conosciuta localmente come la regione "Selva" – è stato stimato che fino al 70% della popolazione è anemica. E con il Covid la situazione è peggiorata ovunque anche nelle città del Perù. 

Il messaggio della FAO

“La FAO è realmente convinta che, senza il progresso tecnologico e un aumento della produttività, non sia possibile affrancare centinaia di milioni di persone dalla povertà, dalla fame, dall’insicurezza alimentare e dalla malnutrizione,” scrive il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, nella prefazione al rapporto. 

“Il nocciolo della questione è capire, non tanto se l’automazione troverà o meno applicazione in agricoltura, quanto in che modo essa sia portata avanti nella pratica. Dobbiamo, cioè, garantire che l’automazione dei processi produttivi avvenga in maniera inclusiva e tale da promuovere la sostenibilità.”

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