La messa per la Giornata mondiale dei poveri
"In Ucraina è la terza guerra mondiale: chiediamoci che cosa possiamo fare", queste le parole di papa Francesco durante l'omelia nella messa a San Pietro per la sesta Giornata mondiale dei poveri. "Oggi ognuno di noi deve interrogarsi davanti a tante calamità, davanti a questa terza guerra mondiale così crudele, davanti alla fame di tanti bambini, di tante gente", ha detto il pontefice.
Basta "cultura dello scarto"
"Guardare ai fratelli e sorelle che sono nel bisogno, guardare questa civiltà di scarto, questa cultura dello scarto, che scarta i poveri, che scarta le persone con meno possibilità, che scarta i vecchi, che scarta i nascituri, questo che è tutto scarto... Guardando a questo che cosa sento io che devo vivere come cristiano questo momento?". Lo ha chiesto Francesco parlando a braccio in un passo della sua omelia.
Non facciamoci incantare dalle sirene del populismo
"Facciamo nostro l'invito forte e chiaro del Vangelo a non lasciarci ingannare", ha proseguito Francesco. "Non diamo ascolto ai profeti di sventura; non facciamoci incantare dalle sirene del populismo, che strumentalizza i bisogni del popolo proponendo soluzioni troppo facili e sbrigative. Non seguiamo i falsi messia che, in nome del guadagno, proclamano ricette utili solo ad accrescere la ricchezza di pochi, condannando i poveri all'emarginazione".
In Ucraina la pace è possibile
"Rimaniamo sempre vicini ai nostri fratelli e sorelle della martoriata Ucraina, vicini con la preghiera, con la solidarietà concreta. La pace è possibile, non rassegniamoci alla guerra", ha detto durante l'Angelus.
Auspico passi avanti sul clima
Il Papa ha anche ricordato la conferenza sul clima: "Desidero ricordare il vertice Cop27 sul clima, che si sta svolgendo in Egitto. Auspico che si facciano passi in avanti, con coraggio, determinazione, nel solco tracciato dall'accordo di Parigi".