Sulla pelle dei migranti, tutti i litigi tra Italia e Francia

Pattuglie acrobatiche su Roma
Pattuglie acrobatiche su Roma Diritti d'autore AFP
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Di Paolo Alberto Valenti
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Il caso Ocean Viking infiamma le relazioni fra Parigi e Roma. Le liti e l'antefatto. Parigi non accetterà più 3500 migranti che sono sbarcati in Italia. Saltano gli accordi e l'Europa non interviene

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Non è passato neanche un anno dalla festa a Roma che sanciva il forte soldalizio italo-francese con le pattuglie acrobatiche bilaterali che sfrecciavano sui cieli della Città eterna per il trattato del Quirinale. Le liti fra cugini sono ricorrenti ma qui il pomo della discordia è spesso quello: i disperati della Terra che tentano di raggiungere l'"Eldorado" Europa. Il problema ha radici antiche; non solo la situazione della Libia ma soprattutto le difficoltà dell'Europa di far convergere i 27 verso un meccanismo adeguato che tenga conto dell'aspetto umanitario e promuova una equa ed effettiva ridistribuzione dei migranti che sbarcano nei paesi del sud dell'Europa.

Le parole di Laurence Boone

L'antefatto è di fine settembre quando con la destra vittoriosa alle elezioni italiane la ministra francese agli Affari europei Laurence Boone dichiara di voler "sorvegliare sul rispetto dei valori dei diritti umani in Italia".

 Scatta la reazione piccata del neopremier Giorgia Meloni : “Voglio sperare che la stampa di sinistra abbia travisato le dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri e confido che il governo francese smentisca queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Ue”. Anche il Quirinale non tarda a reagire e il Presidente Sergio Mattarella dichiara che: "l'Italia sa badare a se stessa".

Il caso Ocean Viking

L'ultimo atto è il caso della Ocean Viking con centinaia di migranti a bordo a cui l'Italia nega per giorni e giorni il porto sicuro. La Francia apre il porto di Tolone e punisce Roma. Il ministro degli Interni francese è categorico: "L'Italia è stata disumana, le autorità italiane sono state anche non professionali - ha tuonato Gérald Darmanin -  per 20 giorni hanno lasciato il natante senza decisioni, ci saranno quindi delle conseguenze; già altri 500 poliziotti francesi vanno in rinforzo ai valichi di confine con l'Italia e  abbiamo rifiutato il ricollocamento di 3500 migranti  che dovevamo prendere (dall'Italia)". (Fonte canale televisivo francese TF1).

Controlli alle frontiere con l'Italia

I controlli rafforzati alla frontiera franco-italiana, decisi da Parigi sono già in vigore "su oltre una decina" di punti di transito, compresi quelli di montagna, scrive l'Afp citando la polizia. Si tratta di "controllare le stazioni, gli assi secondari soprattutto a Mentone, ma anche Sospel o Breil-sur-Roya, assi autostradali, in particolare l'A8, le uscite e i pedaggi sulle autostrade". Come annunciato ieri da Darmanin centinaia di poliziotti sono mobilitati per controlli rafforzati alla frontiera fra i due Paesi, effettivi "24 ore su 24". Quanta distanza da quando nel 2019 accogliendo l'allora premier italiano Giuseppe Conte il presidente francese Macron riconosceva che la solidarietà europea, soprattutto verso paesi come l'Italia, non c'è stata in relazione ai migranti.

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