Molti greci non dimenticano: e ritengono che il governo e l'Unione europea non stiano facendo abbastanza per sostenere il numero crescente di cittadini che non riescono più a sbarcare il lunario. Come nel momento più buio della crisi greca. Come interverrà il governo-Mitsotákis?
ATENE (GRECIA) - Sciopero e scontri.
Sciopero generale di 24 ore in Grecia: mercoledi 9 novembre si è svolta la prima grande mobilitazione dei lavoratori greci dopo due anni di pandemia.
Il corteo organizzato dai sindacati e dal coordinamento politico di sinistra PAME è stato funestato da violenti disordini, che hanno avuto luogo in Piazza Syntagma, nel pieno centro di Atene.
All'improvviso, e senza alcuna provocazione, le forze dell'ordine sono state attaccate da un gruppo di manifestanti.
Il nostro corrispondente da Atene, Apostolos Staikos:
"È stata una manifestazione pacifica, fino a quando il corteo è arrivato davanti al Parlamento. Mentre tutto procedeva regolarmente, un gruppo di circa venti uomini incappucciati ha attaccato la polizia con pietre e bombe molotov. I manifestanti pacifici, tra cui donne e bambini, si sono messi in salvo. Nel centro di Atene l'atmosfera rimane soffocante, invasa dal fumo dei gas lacrimogeni".
Decine di migliaia di manifestanti hanno marciato per le strade non solo di Atene, ma anche di Salonicco, contro l'aumento dei prezzi e la crescita dell'inflazione.
I greci non dimenticano
Molti greci non dimenticano: e ritengono che il governo e l'Unione eropea non stiano facendo abbastanza per sostenere il numero crescente di cittadini che non riescono più a sbarcare il lunario, come nel momento più buio della crisi greca.
Teodora Drimala è insegnante e sindacalista: "Chiediamo al governo di prendere misure contro l'alto costo della vita che sta letteralmente risucchiando le nostre vite. Molti non hanno un lavoro. E chi ha uno stipendio, a metà mese rimane già senza soldi. Siamo in ansia, perché ogni volta che andiamo al supermercato con 20 o 50 euro, vediamo che non possiamo comprare nemmeno la metà dei prodotti che abbiamo comprato la settimana prima".
I manifestanti hanno paura del prossimo inverno. Molti temono di non riuscire a pagare le bollette di luce e gas.
Andreas Katsiamatis, impiegato di una società di telefonia mobile: "La situazione è fuori controllo. Le nostre famiglie non possono più vivere, tutto è diventato troppo costoso. Con i salari che abbiamo, facciamo fatica a riempire il frigorifero e non possiamo certo pagare le bollette dell'elettricità e del gas, che sono scandalose! La classe operaia deve lottare per riavere tutto ciò che ha perso negli ultimi anni".
I sindacati hanno fatto sapere che continueranno le mobilitazioni ad oltranza finché il governo del premier Kyriákos Mitsotákis non prenderà misure efficaci contro il caro-vita.