Le forze russe continuano a ritirare parte delle loro unità dalla regione nord-occidentale di Kherson. Secondo l’Istituto per lo studio della guerra non è ancora chiaro se continueranno a combattere per la città
SASHA VAKULINA EURONEWS
Le forze russe continuano a ritirare parte delle loro unità dalla regione nord-occidentale di Kherson. Secondo l’Istituto per lo studio della guerra non è ancora chiaro se continueranno a combattere per la città. Il think tank ha osservato che le forze di Mosca stanno continuando a preparare posizioni di ripiego e difensive sulla riva sinistra del fiume Dnipro e a nord-ovest di Kherson, mentre spostano sul posto ulteriori soldati.
Alcune unità speciali russe, come le forze aviotrasportate e la fanteria navale, continuano ad operare sulla sponda occidentale del fiume Dnipro. Questo resta il punto principale degli obiettivi del Cremlino.
Il trasferimento dell'amministrazione di occupazione della regione di Kherson dal confine con la Crimea a Henichesk e Skadovsk suggerisce che le forze russe si stanno preparando ad abbandonare la città. Allo strsso tempo indica anche che stanno ponendo le condizioni per il combattimento urbano a Kherson.
Nel frattempo nell'est dell'Ucraina le forze russe hanno prematuramente spostato la concentrazione di unità specializzate vicino a Bakhmut e Vuhledar, nelle regioni di Donetsk. Segnale che la nuova scorta di personale mobilitato sta avendo guadagni marginali verso numerose zone.
L’Istituto per gli studi sulla guerra afferma che le forze russe avrebbero probabilmente avuto più successo in tali operazioni offensive se avessero aspettato fino all'arrivo di ulteriore personale mobilitato. Un modo per accumulare una forza maggiore tale da superare le difese ucraine.
Stando al ministero della Difesa del Regno Unito anche che a causa del morale che vacilla e della riluttanza a combattere, le forze russe hanno probabilmente iniziato a schierare "truppe di barriera" o "unità di blocco". Queste minacciano di sparare ai propri soldati in ritirata per costringere ulteriori offensive.
Dopo svariati avvertimenti i generali russi avrebbero anche ordinato ai loro comandanti di usare armi contro i disertori, inclusa forse l'autorizzazione a sparare per uccidere chi si rifiuta di combattere. Sempre per il ministero della Difesa britannico la tattica di sparare ai disertori probabilmente attesta la bassa qualità e l'indisciplina delle forze russe.