Il Cremlino disponibile a nuovi colloqui per salvare l'accordo del grano

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Di euronews
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Dopo gli attacchi a quattro sue navi Mosca esce dall'accordo sull'esportazione del grano ucraino, ma non esclude possibili contatti con l'Onu e la Turchia

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Il Cremlino ha annunciato la sua disponibilità a dialogare con la Turchia e le Nazioni Unite per delineare le basi dell'accordo sulle esportazioni del grano ucraino dopo l'attacco di Kiev alla flotta russa nel Mar Nero. Ad affermarlo il il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, che ha ricordato che Mosca ha convocato una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu per indagare sull'accaduto. Discutere delle circostanze nelle quali l'attacco è avvenuto è un'operazione necessaria prima della ripresa delle esportazioni, ha detto Mosca.

L'Ucraina ha portato a segno un attacco contro alcune unità navali russe nel Mar Nero, colpendone quattro che asseritamente erano schierate per garantire la sicurezza del corrdoio del grano. Il ministero della Difesa russo ha affermato che i droni subacquei utilizzati per attaccare le navi a Sebastopoli avevano moduli di navigazione prodotti in Canada e che sono partiti dalla costa di Odessa.

"È necessario evitare ogni provocazione, che possa avere un effetto avverso sulle future operazioni del meccanismo del grano", ha detto il ministro della Difesa turco Hulusi Akar.

Per Kiev, Mosca starebbe utilizzando come pretesto un esplosione avvenuta a 220 chilometri di distanza da dove sono posizionate le navi cariche di grano per sospendere l'accordo. Le 2 milioni di tonnellate di grano caricate su 176 navi già in mare sono sufficienti per sfamare oltre 7 milioni di persone, dice Kiev.

Gli aggiornamenti sul terreno

I combattimenti più pesanti si stanno svolgendo nella regione di Lugansk dove le forze di Kiev si spingono verso le città occupate di Svatove e Kreminna. L'esercito russo ha fatto esplodere il ponte di Krasna, in un apparente tentativo di ostacolare le forze ucraine. Il governatore regionale di Lugansk, Serhiy Haidai, ha affermato che le forze russe sono preoccupati della vicinanza delle truppe ucraine in controffensiva.

Mentre sul terreno si combatte duramente per il controllo delle regioni dell'Est dell'Ucraina, il presidente Zelensky rivela le statistiche degli attacchi russi. Da febbario le forze di Mosca avrebbero effettuato 8000 attacchi aerei e lanciato 4.500 missili. Per Zelensky tuttavia i sistemi d'arma più temuti sarebbero i droni aerei iraniani, macchine costruite per autodistruggersi colpendo l'obiettivo. Le forze ucraine ne avrebbero finora abbattuti 300. Nell'ultima settimana inoltre, sarebbero stati distrutti sei elicotteri d'attacco.

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