Un milione e mezzo di persone subiscono il blackout, e Kiev mette in guardia su possibile ondate migratorie
Una serie di attacchi russi hanno preso di mira le infrastrutture energetiche nell'Ucraina occidentale. La società Ukrenergo che gestisce l'erogazione di energia elettrica nel Paese riporta blackout in diverse regioni del Paese. Il consigliere del presidente ucraino Zelensky Kyrylo Timochenko ha affermato che un milione e mezzo di persone sono rimaste senza elettricità.
Secondo l'ufficio del capo dello Stato ucraino "colpendo le infrastrutture critiche, il Cremlino vuole provocare nuove ondate di rifugiati in Europa". L'unica possibilità, secondo Kiev, può arrivare dall'Occidente e da nuove forniture per la difesa aerea. Solo alcuni attacchi sono stati intercettati, ha detto il ministro del Esteri Dmytro Kuleba. Il primo ministro Denys Shmyhal ha dichiarato che la mancanza di elettricità potrebbero provocare "uno tsunami migratorio" e una catastrofe umanitaria, che sarebbero i veri obiettivi di Mosca, secondo il capo del Consiglio dei ministri ucraino.
Nell'Est e nel Sud del Paese si continua a combattere. La città di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, è stata colpita con sistemi missilistici a lancio multiplo e artiglieria pesante: oltre 20 edifici e diversi gasdotti sono stati danneggiati.
Il portavoce del Ministero della Difesa russa Igor Konashenkov ha riferito che le forze del Cremlino hanno respinto i tentativi di offensiva ucraina nelle regioni orientali di Luhansk e Donetsk e nella regione meridionale di Kherson. 130 uomini ucraini sarebbero stati uccisi e diversi mezzi abbattuti nelle ultime ventiquattro ore, ha aggiunto il portavoce
Mentre l'amministrazione di occupazione della regione di Kherson, sta chiedendo ai civili di lasciare "immediatamente" la città e di attraversare la sponda Est del fiume Dnipro. La città sta diventando una vera e propria fortezza militare.