Secondo gli organizzatori, 140.000 persone hanno risposto all'appello lanciato dai partiti politici di sinistra e sostenuto da centinaia di associazioni. Molti dei manifestanti di Parigi indossavano i gilet gialli, simbolo delle proteste contro la politica del presidente francese Macron
Parigi protesta.
All'inizio della terza settimana delle agitazioni nelle raffinerie di petrolio, che hanno causato carenze di carburante in tutto il Paese, decine di migliaia di manifestanti - su appello del Nupes, l'alleanza dei partiti di sinistra - hanno marciato domenica a Parigi, protestando contro l'inflazione, il caro-vita, le pensioni e i salari bassi e l'immobilismo sul cambiamento climatico.
Jean-Luc Mélenchon (71 anni), leader di France Insoumise (LFI), ha guidato la marcia di protesta, fianco a fianco con Annie Ernaux (82 anni), premio Nobel per la letteratura 2022.
Secondo gli organizzatori, 140.000 persone hanno risposto all'appello lanciato dai partiti politici di sinistra e sostenuto da centinaia di associazioni, che cercano di sfruttare lo slancio creato dalla crisi dei carburanti.
Molti dei manifestanti di Parigi indossavano i gilet gialli, simbolo delle proteste antigovernative, che tra il 2018 e il 2019 hanno messo alla frusta le scelte politiche del presidente Emmanuel Macron.
Domenica, quattro delle sette raffinerie francesi, tutte appartenenti al gruppo energetico TotalEnergies, sono rimaste bloccate.
Venerdì, il gigante petrolifero francese ha annunciato di aver raggiunto un accordo salariale con i due maggiori sindacati. Ma il sindacato CGT si è rifiutato di accettare l'accordo e ha continuato a mantenere i picchetti nelle raffinerie.
Il ministro del Bilancio, Gabriel Attal, ha definito la prosecuzione dello sciopero "inaccettabile".
Lo stesso sindacato CGT (molto forte soprattutto a Parigi) ha annunciato una giornata di sciopero "quasi" generale interprofessionale per martedì, che dovrebbe interessare molti settori del servizio pubblico, a cominciare dai trasporti.
Sconti sulla benzina
Il primo ministro Elisabeth Borne ha annunciato che potrebbero essere ordinate nuove precettazioni nelle raffinerie, in caso di "situazioni di tensione".
La premier francese ha anche confermato l'estensione, fino a metà novembre, dello sconto governativo di 30 centesimi alla pompe di benzina.
Altri 20 centesimi di sconto li mette Total, ma solo nelle proprie stazioni di servizio: e così la riduzione, per gli automobilisti, diventa di 50 centesimi.
Meglio che niente.