L'ascesa dell'estrema destra in Repubblica Ceca: tra crisi energetica e inflazione record

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Di Bryan Carter
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La crisi energetica e la dipendenza di Praga dal gas russo hanno spinto l'inflazione al 17% e sempre più persone verso la povertà: dopo le proteste di piazza, le comunali di fine settembre hanno visto l'ascesa dell'SPD, partito di estrema destra.

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La Repubblica Ceca ha una delle economie più fiorenti dell'Europa centrale. Ma la crisi energetica innescata dall'invasione russa dell'Ucraina ha messo in luce la sua forte dipendenza dal gas russo. Ciò ha avuto ripercussioni sull'intero settore energetico del Paese, compresi gas ed elettricità, e ha contribuito ad alimentare l'aumento del 17% del costo della vita. Si tratta di uno dei tassi di inflazione annuali più alti dell'Ue.

A Praga l'impennata del costo della vita sta spingendo sempre più persone verso la povertà. Euronews ha incontrato alcune delle persone più colpite dai rincari. Viera è una giovane madre con un bambino di nove mesi. Di recente ha dovuto lasciare il suo appartamento per trasferirsi in una casa popolare per madri single. Viera è disoccupata e dice di non potere più pagare le bollette.

"Ho vissuto a Praga per molto tempo - dice Viera a Euronews - ma i prezzi sono aumentati così tanto che è diventato impossibile pagare l'affitto, fare la spesa e comprare le cose basilari per il piccolo. Così ci siamo dovuti trasferire in questa casa popolare".

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L'aumento dell'inflazione ha costretto Viera, madre single di un bambino di 9 mesi, a trasferirsi in una casa popolareEuronews Witness

Viera non è l'unica in questa situazione. Un numero crescente di gruppi vulnerabili ha difficoltà ad arrivare a fine mese a causa dell'inflazione. Dezider vive con una pensione di 500 euro al mese. L'inverno e le prossimo bollette per il riscaldamento lo preoccupano.

"L'anno scorso abbiamo pagato 5.000 corone ceche di deposito (circa 200 euro) - dice Dezider -. Da ottobre l'hanno aumentato a 6.500 corone (circa 265 euro) e dobbiamo ancora pagare altre 21.000 corone (circa 855 euro). Abbiamo paura. Non sono l'unico ad essere spaventato, metà della nazione è spaventata. Più il freddo peggiora, peggiore sarà la situazione per tutti. Le persone non potranno riscaldarsi perché sta succedendo tutto in fretta. Non c'è legna, non c'è carbone. Si deve fare a gara per trovare tutto. È un problema".

"Quest'inverno mi riscalderò solo con legna legna o carbone - aggiunge Dezider -. Non abbiamo altra scelta. Non posso permettermi di pagare somme così spropositate con la pensione che ricevo. Non so cosa succederà, ma metà del Paese non potrà permetterselo. La situazione è già grave ora. La gente si riscalderà come può. Si riscalderà anche con i pneumatici. È così che finirà. È scandaloso".

La crisi non tocca solo i cittadini. Anche le imprese sono in difficoltà. Ne abbiamo visitata una nel nord della Repubblica Ceca. Harrachow Glassworks produce da 300 anni quello che è diventato un simbolo dell'eccellenza ceca a livello mondiale: il vetro.

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L'aumento dei prezzi del gas ha causato un'impennata delle spese per molte aziende cecheEuronews Witness

"Il gas è molto importante per la nostra produzione perché entrambi i nostri forni sono alimentati a gas - dice Petr Novosad, direttore dell'azienda -. L'anno scorso il costo del gas rappresentava circa il 10% del totale. Ma quest'anno l'energia rappresenta già più del 50% del costo totale dei nostri prodotti. Così, ad esempio, il nostro consumo in agosto è stato quasi lo stesso dell'anno scorso, ma la nostra bolletta del gas è dieci volte superiore. Se la situazione continuerà così, dovremo sicuramente diminuire il numero dei nostri dipendenti. Stipendiamo circa 100 famiglie. Conosco personalmente tutte le persone che lavorano nello stabilimento, quindi per me è anche un problema personale. Doverci liberare di alcuni dipendenti sarebbe terribile".

Le proteste di piazza e le contromisure del governo

Dall'inizio di settembre migliaia di cechi preoccupati per i rincari sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni del governo, criticare l'Ue e la Nato e chiedere un accordo sul gas con la Russia. In risposta il governo di centro-destra guidato da Petr Fiala ha accusato i manifestanti di essere manipolati dalle forze filorusse. Un'accusa pesante in un Paese ancora traumatizzato dalla repressione sovietica della Primavera di Praga del 1968.

Pochi giorni dopo il premier ha annunciato nuove misure in un discorso televisivo alla nazione. "Il governo ha preso una decisione straordinaria e ha fissato un tetto ai prezzi dell'energia per le famiglie, i lavoratori autonomi e le piccole e medie imprese. Ma anche per i fornitori di servizi pubblici come ospedali, scuole o istituzioni sociali".

Molti cechi però non sono convinti dagli annunci del governo. Per superare l'inverno residenti e aziende energetiche intendono bruciare più carbone, nonostante il suo impatto sull'ambiente. Il carbone riscalda già un quarto delle case del Paese e genera quasi la metà dell'elettricità a livello nazionale.

L'ascesa dell'estrema destra: l'SPD di Tomio Okamura

La questione energetica è diventata rapidamente il tema dominante delle elezioni comunali che si sono svolte a fine settembre. Con il governo accusato di non fare abbastanza e il principale leader dell'opposizione Andrej Babiš, accusato di frode, un altro partito che si batte per negoziati diretti sul gas con Mosca è in costante ascesa nei sondaggi: il partito di estrema destra Libertà e Democrazia Diretta (SPD).

Il leader dell'SPD è Tomio Okamura, uno stretto alleato di Marine Le Pen e di altri esponenti dell'estrema destra europea. È noto per il suo forte nazionalismo, per i commenti provocatori contro i musulmani e per la sua opposizione all'adesione all'Ue e al multiculturalismo. Nato in Giappone da padre giapponese e madre ceca, Okamura sostiene di essere stato vittima di razzismo a causa delle sue origini miste. Oggi è lui ad essere accusato dai suoi avversari di diffondere messaggi xenofobi.

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Il leader dell'SPD, Tomio Okamura, è uno stretto alleato di Marine Le Pen e di altri esponenti dell'estrema destra europeaEuronews Witness

Ne abbiamo parlato con lui quando ha finalmente accettato di concedere un'intervista a Euronews. "Guardate la mia faccia. Sono misto. Sono giapponese e ceco. Respingo queste sporche etichette che mi sono state appiccicate da concorrenti politici e giornalisti manipolati. Sostengono le politiche migratorie dell'Unione europea, con le quali sono fondamentalmente in disaccordo perché sono una minaccia per la sicurezza dell'Ue. Quindi trasformano il mio pensiero in razzismo e xenofobia".

"Noi amiamo l'Europa. Siamo per l'Europa. Al contrario l'Ue è contro l'Europa, contro il futuro dell'Europa. Pensate all'immigrazione, pensate all'incapacità di aiutare le persone con attrezzature mediche durante il Covid. A cosa serve un partner che non ti aiuta durante una crisi?".

Le elezioni comunali hanno dimostrato la crescente popolarità dell'SPD, che ha triplicato il numero dei suoi mandati locali nel Paese. Dopo i successi dell'estrema destra in Italia e in Svezia, il caso della Repubblica Ceca è forse foriero del cambiamento politico causato da questi tempi difficili. Rivela come crisi energetica e inflazione possano alimentare i disordini sociali e ricorda che le piccole imprese e i cittadini più vulnerabili sono le prime vittime degli sconvolgimenti geopolitici ed economici.

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