Russia, in esilio i media indipendenti

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Centinaia di giornalisti russi si sono rifugiati in Lettonia

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Per sfuggire al controllo del governo russo, che dopo l'invasione dell'Ucraina si è fatto ancora più duro, molti media indipendenti hanno scelto di rifugiarsi in Lettonia. Ad esempio, per poter esercitare il proprio diritto-dovere di informare senza censura, la redazione di Novaya Gazeta Europe si è trasferita armi e bagagli nella capitale Riga.

Il caporedattore Kirill Martynov spiega: "Non si può esercitare il giornalismo in un contesto in cui il governo dice di far finta che non ci sia una guerra. L'informazione giornalistica nel paese esiste nella misura in cui organi di informazione indipendenti, lavorando dall'estero, possono contare sulla collaborazione di reporter ombra, gente che lavora in condizioni molto rischiose".

Una analisi condivisa anche da Tikhon Dzyadko, giornalista di Dodhz Tv, un canale indipendente che ha deciso di lasciare la Russia. "Ciò che fanno le tv statali russe è un crimine di guerra, perché hanno giustificato l'aggressione e hanno incoraggiato la gente a partecipare a un odio collettivo, l'hanno incoraggiata a uccidere e a farsi uccidere, andando volontari in Ucraina, dai soldati ucraini... Credo che queste persone debbano essere perseguite per tutto ciò"

Secondo una stima da febbraio si sono trasferiti in Lettonia circa 300 giornalisti dell'opposizione russa. Nel paese in cui i russi sono il 30% della popolazione, sono stati oscurati i canali televisivi che abbiano ancora la loro sede in Russia.

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