Prima di provare a ritornare alla normalità la città ucraina di Lyman, liberata dal giogo dell'occupazione russa, cerca i suoi morti da seppellire, ancora dispersi tra le macerie.
A Lyman,città orientrale riconquistata dalla controffensiva urcraina , si cercano tra le macerie i corpi dei civili dopo gli ultimi attacchi russi.
Questa città nella regione di Donetsk - che Mosca ha illegalmente rivendicato come territorio russo la scorsa settimana - conta i suoi sopravvissuti , quasi tutti rimasti senza una casa è senza di servizi di base.
Tetyana Ignatchenko, portavoce dell'aministrazione regionale del Donetsk spiega quali sono, in questa fase, le priorità perla popolazione:
"Sapete, quasi tutti gli insediamenti hanno lo stesso problema: sono completamente distrutti, con infrastrutture sono state totalmente compromesse, così come le case. Questo costituisce il primo problema certo, ma prima di tutto le persone hanno bisogno di un supporto psicologico".
La testimonianza
Le persone si aggirano spaesate davanti alle case sventrate. Molti sono dei veri e propri sopravvissuti:
"Sì, ero a casa quando c'è stato l'attacco - spiega una donna che ricordacon chiarezza quei momenti in cui ha pensato di non uscire viva dal bombardamento - sono caduta nel bagno, e mia figlia era nel corridoio. Non so davvero come abbiamo potuto non rimanere uccise".
Non è ancora chiaro quante persone siano morte in città dall'inizio dell'invasione, a maggio, mentre chi resta affronta lunghe code per ricevere aiuti umanitari .
Oleksander Konovalov, ha atteso lungamente e con fiducia l'arrivo delle truppe ucraine. Sempre tenendo con sè la bandiera:
"L'ho conservata perché aspettavo l'arrivo dell'esercito per la liberazione da questo giogo russo che ha invaso il nostro Paese".
L'annuncio di Zelensky del ritiro delle truppe russe è stato incassato come un grande fallimento dell'esercito di Mosca. Poche ore prima Vladimir Putin dichiarava l’annessione alla Federazione russa della regioni di Donetsk, di Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.