Viaggio fra i russi che dicono "no" alla guerra di Putin

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Di Alberto De Filippis
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Dalla Turchia, alla Serbia sempre più richieste di russi che chiedono aiuto perché non vogliono combattere nell'invasione di Putin ai danni dell'Ucraina

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In Russia sono sempre di più quelli che dicono no all'invasione dell'Ucraina. Chi può sfugge alla coscrizione obbligatoria verso i paesi che non no richiedono il visto come la Turchia. Niki Proshin, è un noto vlogger russo recentemente fuggito, a Istanbul ha ritrovato un po' di tranquillità.

Così Niki Proshin: "Perfino chi era favorevole a questa guerra comincia a chiedersi a che cosa serva.  Le persone hanno iniziato a mostrare al propria opinione. La gente ha iniziato a parlare non voleva che ciò accadesse e sicuramente la gente non vuole perdere gli amici, i mariti, i fratelli o la propria vita in questa guerra inutile. E questa non è solo la mia opinione personale, è quello che sento nell'Internet russo, è quello che sento nei gruppi di telegram russi".

Una donna russa offende dei connazionali che fuggono all'estero per evitare la coscrizione

Effettivamente anche in telegramm sempre più voci celebrano anche il coraggio ucraino e la resistenza contro Putin. Qualcosa impensabile appena un anno fa.

Tanti russi non vogliono morire in una guerra di aggressione

Dice Maxim Bocharov, un attivista russo contro la guerra: "Ho deciso di lasciare la Russia perché non combatterò mai contro l'Ucraina, contro il popolo ucraino. Vorrei dire che per tutto questo tempo, in tutti questi mesi di guerra ho sostenuto l'Ucraina. Sono uscito per protestare nelle marce a Mosca. Non sono stato in silenzio , ho parlato su Internet. Ho parlato nella vita reale. Ho anche fatto alcune donazioni all'esercito ucraino, ma questa mobilitazione è stata l'ultimo passo per me. Non entrerò mai in guerra contro il popolo ucraino". "Voglio dire al popolo ucraino che non tutti i russi sono zombi a cui è stato fatto il lavaggio del cervello".

Esistono anche organizzazioni che aiutano i russi a fuggire. Una di esse è Ark. 

La direttrice dell'antenna turca Eva Rapoport dice:  "Ovviamente abbiamo avuto più lavoro da fare e ora ci sono più richieste. Stiamo affittando nuovi appartamenti per co-living. Ne abbiamo affittato uno nuovo a Istanbul, c'erano dei volontari che ora gestiscono rifugi temporanei in Kazakistan. Anche in due diverse città. Si parla di aprirne uno (un rifugio) anche in Serbia". "Nessuno vuole restare e morire per (Vladimir) Putin"

Intanto la lista dei russi che fiuggono all'estero si allungga sempre di più

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