Ucraina: annessione dei territori occupati, la parola ai residenti

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Euronews ha chiesto agli ucraini che vivono in prossimità dei territori occupati dalla Russia la loro opinione su questi eventi

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I recenti cosiddetti referendum e l'annessione dei territori ucraini sono stati celebrati in Russia e condannati dalla maggior parte del mondo.

Euronews ha chiesto agli ucraini che vivono in prossimità dei territori occupati dalla Russia la loro opinione su questi eventi.

Volodymyr si trova nel cortile del suo condominio, fa una pausa dalla pulizia dei detriti dopo che i razzi hanno colpito l'edificio accanto alla sua casa e il terreno in prossimità dell'ingresso.

"A cosa servono i referendum? - dice - hanno già iniziato a mobilitare nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, ucraini che vivono a 100 km da noi.

Debbono già iscriversi per combattere per Putin contro di noi, come è possibile? Cosa sta facendo? Non possiamo né capirlo né perdonarlo".

La regione di Mykolaiv confina con quella occupata di Kherson: da quando la Russia ha conquistato quei territori, Mykolaiv ha perso l'accesso alla sua fornitura di acqua potabile.

Le Forze russe sono state respinte dalla città, ma Mykolaiv è esposta a bombardamenti regolari che colpiscono i civili e le infrastrutture.

Il tassista Vladislav smentisce l'importanza dei cosiddetti referendum.

"Di cosa possiamo parlare qui? - dice - hanno inventato tutto questo, penso che non dobbiamo parlarne affatto.

Quale referendum? È una follia, è la nostra terra, loro sono conquistatori, sono occupanti, tutto qui".

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Dmytro, un economista dell'Università locale, pensa che questa mossa del Cremlino potrebbe aiutare l'Ucraina a ripristinare l'integrità dei suoi territori.

"Mi ha molto irritato il fatto che, dopo l'annessione della Crimea, tutti i leader occidentali l'abbiano messa fuori dall'agenda.

Con i recenti referendum, Putin ha distrutto completamente questo "status eccezionale" della Crimea, ora lo ha riportato all'ordine del giorno.

E se libereremo le nostre città e la nostra terra, la Crimea non sarà un'eccezione, dovrà tornare a far parte dell'Ucraina".

Gli allarmi aerei e le esplosioni sono frequenti a Mykolaiv, i cartoni che sostituiscono i vetri delle finestre saltati in aria sono visibili in tutta la città.

Le case e le attività commerciali sembrano spesso deserte, poiché molti ristoranti, negozi e altri piccoli locali continuano a essere chiusi.

La rabbia contro gli invasori e le loro azioni politiche e militari è molto forte.

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