Dopo quattro anni molt discussi e controversi, il nome di Bolsonaro, in ogni caso, si è già guadagnato un posto nella storia del Brasile, in questo primo quarto del XXI secolo. E a prescindere dall'esito delle elezioni del 2 e del 30 ottobre 2022, nel tanto atteso faccia-a-faccia elettorale con Lula
Jair Messias Bolsonaro (67 anni) non era esattamente un "volto nuovo" nella politica brasiliana quando ha vinto le elezioni presidenziali del 2018 in Brasile.
Deputato federale di Rio de Janeiro dal 1990, è stato protagonista del voto per destituire la presidente Dilma Rousseff, nel 2016.
Durante la campagna elettorale del 2018, il 6 settembre, a Juiz de Fora, nello stato del Minas Gerais, Bolsonaro fu addirittura pugnalato all'addome, durante un comizio pubblico, un mese prima del voto: il che, nonostante i danni fisici che gli ha provocato, alla fine lo ha persino avvantaggiato dal punto di vista elettorale.
Sostenuto dalle chiese evangeliche - e favorito dall'arresto dell'ex presidente Lula, nell'aprile 2018; resterà in carcere 580 giorni - Bolsonaro conquista agevolmente il Palácio do Planalto (sede della Presidenza della Repubblica brasiliana), battendo il candidato della sinistra Fernando Haddad.
Con lui, il Brasile compie una svolta radicale a destra,
Bolsonaro - avi paterni di Anguillara Veneta (Padova), con il cognome "Bolzonaro", e mamma di origine toscana - giura come presidente del Brasile il 1° gennaio 2019.
Nel suo primo mese in carica, firma un decreto che rende più "flessibile" il possesso di armi.
Del resto, la sua visione sull'uso delle armi per l'autodifesa dei cittadini e a disposizione delle forze dell'ordine è sempre stata chiara.
A livello economico, in questi quattro anni di presidenza, Bolsonaro ha applicato una politica neoliberista. Ha favorito le industrie estrattive e agricole e ha sottovalutato l'emergenza climatica.
Il mandato di Jair Bolsonaro è segnato - non positivamente - anche dal modo in cui il governo federale brasiliano ha risposto alla pandemia di Covid-19.
Il virus è stato decisamente preso sottogamba dal presidente.
Il Brasile, però, diventa il secondo Paese al mondo con il maggior numero di morti, oltre 686.000, superato - in questa triste statistica - solo dagli Stati Uniti.
Dopo quattro anni molti discussi e controversi, il nome di Bolsonaro, in ogni caso, si è già guadagnato un posto nella storia del Brasile, in questo primo quarto del XXI secolo.
E a prescindere dall'esito delle elezioni del 2 e del 30 ottobre 2022, nel tanto atteso faccia-a-faccia elettorale con l'ex presidente Lula.
Oltre a garantire una continuità generazionale in politica per suoi figli, la corrente ideologica che Bolsonaro rappresenta - nel bene o nel male - all'interno della popolazione brasiliana sembra, infatti, destinata a non scomparire.
⏩ Per saperne di più: L'arma di Bolsonaro per vincere le elezioni