L'interesse è quello di proteggere gli interessi russi nel mondo, ha detto Prigozhin sul social russo VKontakte
Le origini e i finanziamenti dei soldati mercenari della società russa Wagner sono sempre state avvolte da un alone di mistero, ma a parlare questa volta è stato Yevgeny Prigozhin, l'uomo soprannominato "lo chef di Putin" per la sua vicinanza al presidente russo e l'impero da lui costruito nel settore del catering.
L'uomo ha ammesso di essere stato l'artefice dell'esercito di contractor che ha operato in Siria nella lotta contro lo Stato Islamico e che tuttora è presente in Mali, Sudan e Repubblica centroaficana. Prigozhin ha ammesso di aver avuto l'intuizione nel corso della guerra di Crimea nel 2014.
"Nel 2014, quando è iniziato il genocidio della popolazione russa del Donbass io, come molti uomini d'affari, mi sono recato nelle zone industriali dove si riunivano i 'cosacchi' e ho cercato con il denaro di mettere insieme un gruppo che viaggiasse per difendere i russi", ha dichiarato Prigozhin sul social russo VKontakte. Ha sottolineato che solo grazie al coraggio dei membri del Gruppo Wagner "è stata possibile la liberazione dell'aeroporto di Lugansk e di molti altri territori" nell'Ucraina orientale.
"Ci sono stati momenti difficili, molto difficili e ci hanno accusato di ogni sorta di peccato inesistente", ha aggiunto l'uomo d'affari. I membri del Gruppo Wagner, ha detto Prigozhin, sono "eroi che hanno difeso il popolo siriano e altri popoli dei Paesi arabi, africani e latinoamericani svantaggiati, e sono diventati uno dei pilastri della nostra patria".
I media russi indipendenti hanno anche rivelato che i mercenari Wagner stanno attualmente combattendo al fianco delle forze armate russe nella guerra in Ucraina. Non è chiaro tuttavia quali siano i veri legami tra Mosca e il gruppo Wagner. La legge russa non ammette ai mercenari di operare nel Paese, ma la Federazione ha conferito diverse onoreficienze ai soldati del gruppo.