Piombino: perché politici locali e residenti si oppongono al rigassificatore?

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Di Giorgia Orlandi
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Il piano del governo è stato criticato per il suo impatto ambientale ed economico

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La crisi energetica e il modo in cui aiutare imprese e famiglie a far fronte all'aumento delle bollette sono stati al centro della campagna elettorale italiana. L'entrata in funzione di un nuovo rigassificatore nel porto toscano di Piombino entro marzo 2023 fa parte della strategia di Mario Draghi per espandere la capacità di Gnl del Paese. Il piano generale prevede che due nuovi rigassificatori siano operativi in due città: Piombino e Ravenna.

A Piombino, dove i residenti devono già fare i conti con le conseguenze di anni di attività siderurgiche, il piano è stato accolto da critiche per il suo impatto ambientale ed economico. La decisione finale sulla fattibilità del progetto sarà presa alla fine di ottobre dal governatore della regione, quando sarà già in carica il nuovo governo.

"Riteniamo che la collocazione del terminal galleggiante all'interno di un porto così piccolo sia assolutamente sbagliata - dice il sindaco Francesco Ferrari, di Fratelli d'Italia -. È una cosa negativa soprattutto dal punto di vista economico per una città che sta cercando di rilanciarsi. È una scelta che porterebbe alla mancanza di stabilità e che avrebbe un impatto sull'ambiente circostante".

Migliaia di residenti sono scesi in piazza per protestare contro il piano del governo. Tra loro Maria Cristina Biagini e Ugo Preziosi, due attivisti che si battono da mesi contro il progetto, definito una questione di sicurezza nazionale dal premier Mario Draghi e che prevede tempi molto stretti: la valutazione di impatto ambientale non verrà fatta e molti passaggi tecnici saranno accelerati. Il timore di Ugo è che i traghetti in entrata e in uscita dal porto possano urtare il terminale.

"A Livorno c'è un terminal galleggiante simile: un'area di 3 km è stata delimitata intorno ad esso, è vietato rimanervi - dice Biagini -. Se si applicasse la stessa distanza qui, ciò equivarrebbe a un'area corrispondente all'intera città".

Contrari al progetto anche i pescatori locali, che temono per l'impatto del rigassificatore sulla fauna e la flora marina. "Il nostro timore è che un giorno si possa finire per essere discriminati e incolpati del fatto che il nostro pesce non è più lo stesso a causa della vicinanza della nave di rigassificazione - dice Davide Scotto, un pescatore locale -. Questa è la questione più preoccupante per noi che lavoriamo nel settore".

La decisione finale sulla realizzazione o meno del progetto sarà presa a Firenze. Mario Draghi ha nominato il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani nuovo commissario straordinario del terminal. Sarà lui ad autorizzare i lavori di costruzione e le infrastrutture connesse al sito.

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