Sangue in Myanmar, Elicotteri militari sparano su una scuola. Decine di bimbi morti

Attacco a una scuola in Myanmar
Attacco a una scuola in Myanmar Diritti d'autore AP/AP
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Di Debora Gandini
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Secondo quanto riferito dalla giunta militare, il vero bersaglio erano i ribelli

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Sangue in Myanmar. Nel nord del paese è strage di bambini in una scuola. Elicotteri della giunta militare hanno colpito un istituto uccidendo almeno 13 persone, e quasi tutte le vittime sono bimbi.

L'attacco è avvenuto venerdì in un villaggio a Tabayin, noto anche come Depayin, circa 110 chilometri a nordovest di Mandalay, la seconda città più grande del Paese. La zona porta ancora dei recenti scontri tra ribelli e soldati del regime militare. Secondo testimoni l’attacco sarebbe una rappresaglia da parte dell'esercito.

"Quando i soldati sono arrivati nel nostro villaggio, dice la mamma di una delle piccole vittime, ci siamo nascosti dietro alcuni arbusti. Mio figlio con gravi problemi di salute non è riuscito a nascondersi da solo nelle vicinanze. I militari lo hanno trovato e picchiato a morte. Dal mio nascondiglio ho sentito il rumore di qualcuno che veniva ucciso". La scuola, che conta 240 studenti dall'asilo alle elementari, ha sede nel complesso del monastero buddista del villaggio.

Da quando i militari hanno estromesso il governo eletto di Aung San Suu Kyi nel febbraio dello scorso anno, le Nazioni Unite hanno documentato 260 attacchi a scuole e personale educativo. L'attacco alla scuola, secondo la giunta militare, aveva come obiettivo i ribelli che si nascondevano nell'area.

Nuove sanzioni americane contro le "atrocità" della giunta

In reazione alle azioni della giunta militare gli Stati Uniti hanno dichiarato nuove sanzioni contro quelle che Washington ha chiamato "atrocità sui civili". Una nuova stretta da parte degli Stati Uniti sul potere birmano, anche in relazione alla delicatissima questione dei rifugiati Rohingya.

Il capo della diplomazia americana Antony Blinken aveva definito qualche giorno fa "genocidio" la "repressione" della giunta contro i Rohingya, minoranza musulmana perseguitata nel Paese a maggioranza buddhista. "Dopo l'Olocausto, gli Stati Uniti hanno definito solo sette genocidi", ha scritto in un tweet il segretario di Stato americano. "Oggi abbiamo individuato un ottavo genocidio. I membri della giunta birmana hanno commesso un genocidio e crimini contro l'umanità nei confronti dei Rohingya", ha proseguito Blinken.

Circa 850.000 Rohingya sono stati costretti a rifugiarsi in campi nel vicino Bangladesh, altri 600.000 sono rimasti in Birmania.

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