Ex primo ministro, europarlamentare, presidente del primo partito personale, Silvio Berlusconi affronta l'ennesima campagna elettorale ad 85 anni con lo stile di sempre
Era il 1994, l'anno della discesa in campo, quello in cui in Italia, in politica, tutto cambiò.
Oggi, 28 anni dopo, Silvio Berlusconi è ancora in pista. Se un tempo prometteva un milione di posti di lavoro oggi promette un milione di alberi da piantare all'anno, sbarca su tik tok dove tra i politici, per followers, è secondo solo a Matteo Salvini e in campagna elettorale manda un cartonato.
D'altronde le primavere vissute sono 85 e l'inverno non è stato facile: il covid-19 su un corpo già provato, ha lasciato strascichi: inusuale, a gennaio, la vista di Berlusconi provato, mascherina e cappello a falde larghe, all'uscita dell'ospedale San Raffaele accompagnato da Marta Fascina, parlamentare di Forza Italia e compagna di vita. Ma con la primavera tutto cambia: con Fascina Berlusconi celebrerà un quasi matrimonio, niente firme né pubblicazioni, ma 'il Caimano' c'è, è tornato, e vuole farlo sapere. Oggi in campagna elettorale sorveglia i suoi "figli": Giorgia Meloni che giovanissima nominò ministro e Matteo Salvini di cui non ama gli eccessi ma a cui dispensa consigli.
Aspira alla presidenza del senato, si dice, non potendo più ambire a quella della Repubblica per età, contesto e storia personale. C'è chi non dimentica, infatti, gli anni di Berlusconi a palazzo Chigi: 4 volte presidente dal '94 al 2011: le gaffe internazionali, le leggi ad personam, gli attacchi alle toghe rosse. I problemi con la giustizia, soprattutto: 8 volte prescitto, condannato a 4 anni nel processo mediaset, attualmente imputato per induzione a rendere false dichiarazioni all'autorità giudiziaria nel processo escort.
Proprio le dubbie frequentazioni femminili negli ultimi anni da presidente del consiglio diedero il colpo di grazia a una figura da molti ritenuta incapace di governare un Paese coi conti fuori controllo. Così nel 2011 arrivò Mario Monti e l'opposizione celebrò, sbagliando, la fine del 'Caimano'.