L'addio dei nipoti a Elisabetta, per l'occasione Harry ha indossato la divisa
Gli otto nipoti di Elisabetta sabato le hanno dato l'ultimo saluto: tutti e otto raccolti attorno al feretro a Westminster Hall per un quarto d'ora, col capo chino.
Gli adorati William e Harry che con la nonna Elisabetta e senza la mamma Diana sono diventati adulti. Poi Beatrice ed Eugenia, le affezionatissime figlie di Andrea, Zara Tindall e Peter Philips i figli della principessa Anna, e quelli del conte di Wessex, Lady Louise e il visconte Severn, i più piccoli. Tutti i cugini insieme, con William ed Harry in uniforme, a vegliare la bara in raccoglimento, come i figli della regina hanno fatto prima di loro.
Ecco perché Harry era in divisa
È la prima volta che Harry ha indossato l'uniforme dall'inizio del periodo di lutto in cui era rimasto fino ad ora in borghese. Gli è stato consentito pare per decisione del re Carlo III. Il quale però d'altro canto avrebbe invece deciso di escludere il secondogenito e la moglie Meghan Markle dal ricevimento che si terrà alla vigilia dei funerali di Stato, per accogliere i molti capi di Stato e leader mondiali in arrivo a Londra per rendere omaggio alla sovrana scomparsa. Così il Daily Telegraph e lo riprendono i tabloid: non è chiaro come il 'pasticcio' di protocollo - se vero - si possa essere verificato. Sembra infatti che i duchi di Sussex fossero in un primo momento previsti allo speciale evento che si terrà a Buckingham Palace. Poi però, secondo le indiscrezioni, sarebbero stati esclusi dalla lista del Palazzo, perché la presenza è prevista soltanto per i membri della famiglia reale 'in servizio'.
**La sorpresa di Carlo e William **
Insieme, il re Carlo III e il principe William si sono presentati a sorpresa fra la folla in fila in attesa di rendere omaggio alla sovrana. Come a ringraziare uno ad uno i sudditi che, ancora in queste ore, non smettono di accorrere a Londra e a Westminster, nonostante le avvertenze sulle ore e ore di attesa e sui disagi per un esodo verso Londra che per tutto il weekend si prospetta senza precedenti. La coda e il suo moto incessante lungo il Tamigi, che diventerà proverbiale ed è già il simbolo di questo lungo addio, diventa un rito collettivo: il Paese che si ritrova, si riconosce, si parla.
Il proverbiale aplomb britannico lascia spazio all'emozione
Ma appena si mette piede nella grande sala al centro della quale c'è la bara sormontata dalla corona, l'emozione diventa personale, il dialogo è 'a due', e l'ultimo saluto diventa una cosa intima.
La diretta del flusso di gente senza sosta è accessibile da ogni dispositivo in tutto il mondo.
Eppure vedere sfilare i sudditi, volto dopo volto, da dentro la sala è una cosa diversa. Il silenzio è assoluto. La commozione è palpabile. Il momento è solenne. In un tempo sospeso fra il soffitto di legno e le pareti di pietra a Westminster Hall, scandito soltanto da un cerimoniale cambio della guardia: in quei minuti la fila è immobile, lo sguardo fisso sulla bara, e pure a distanza le gemme della corona brillano.
L'arrivo dei primi leader stranieri
Nelle scorse ore fra la folla sono cominciati ad arrivare i leader stranieri che da domani discenderanno su Londra per i funerali di Stato di Elisabetta II. Le telecamere riprendono per esempio il premier canadese Justin Trudeau, che con il collega australiano Anthony Albanese e la premier neozelandese Jacinda Arden sono fra i 14 leader del Commonwealth che Carlo III ha ricevuto a Buckingham Palace, mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è già in volo verso Londra e con un cambio di programma: il bilaterale con la Liz Truss è rimandato a mercoledì, a margine dell'assemblea generale dell'Onu. Dopo il saluto a Elisabetta II.