La premier uscente Andersson spera di capitalizzare la scelta di far uscire il paese dalla neutralità per farlo entrare nella Nato
La Svezia va al voto, domenica, dopo una campagna elettorale incentrata su energia e ambiente, ma soprattutto sull'immigrazione, una materia in cui le posizioni della premier uscente, socialdemocratica, sono quasi del tutto allineate a quelle della destra estrema e populista.
I sondaggi fotografano un sostanziale stallo, con le coalizioni di centrosinistra e di destra letteralmente testa a testa, seppure con importanti riequilibri interni.
La socialdemocratica Magdalena Andersson, premier da dieci mesi, punta a incassare consensi dopo la svolta che il suo governo ha impresso al paese, abbandonando la storica neutralità per chiedere di aderire alla Nato.
Lavora invece a una maggioranza di segno opposto Jimmie Akesson, leader dei Democratici svedesi, di estrema destra a dispetto del nome. Questo scenario prevede una intesa con i Moderati e con i Cristianodemocratici, che solo tre anni fa bollavano i Democratici svedesi come partito razzista.