Il documento menziona "prove credibili" di torture e violenze sessuali contro gli uiguri
L'atteso rapporto dell'ONU sulla regione cinese dello Xinjiang, evoca possibili "crimini contro l'umanità" e menziona "prove credibili" di torture e violenze sessuali contro gli uiguri, etnia turcofona di religione islamica che vive nel nord-ovest del Paese.
Il documento, pubblicato dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, afferma che nella regione autonoma sono state commesse gravi violazioni dei diritti umani, con l'applicazione di strategie antiterrorismo e antiestremismo da parte del governo cinese.
Anche se non sembra contenere nuove rivelazioni rispetto a quanto già noto sulla situazione nello Xinjiang, il rapporto conferma le accuse mosse da tempo alle autorità cinesi dalle Nazioni Unite.
L'ex presidente cilena, per la quale è stato l'ultimo giorno alla guida dell'Alto Commissariato dopo un mandato di quattro anni, mantiene così la promessa in extremis, consentendo la pubblicazione del documento poco prima dello scoccare della mezzanotte a Ginevra.
Michelle Bachelet ha dichiarato che non concorrerà per un secondo mandato, ponendo fine a mesi di speculazioni tra le crescenti critiche riguardo alla sua posizione lassista sugli abusi dei diritti in Cina.