"Il giorno è arrivato". Ufficiale la visita della Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Un uomo cammina su un attraversamento pedonale vicino al fiume Dnipro e alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sull'altra sponda a Nikopol, in Ucraina, il 22 agosto 2022
Un uomo cammina su un attraversamento pedonale vicino al fiume Dnipro e alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sull'altra sponda a Nikopol, in Ucraina, il 22 agosto 2022 Diritti d'autore أ ب
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"Dobbiamo proteggere la centrale nucleare più grande d'Europa", ha affermato il direttore generale dell'Aiea Grossi. Mentre Zelensky vuole riconquistare i territori occupati

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"Il giorno è arrivato". L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha annunciato tramite un tweet del suo direttore generale, Raphael Grossi, che visiterà in settimana la nucleare di Zaporizhzhia. Obiettivo verificare se la più grande centrale atomica europea, ormai totalmente nelle mani dell’esercito russo, non abbia subito pesanti danni dai continui attacchi. 

Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha sottolineato come questa missione sia senza ombra di dubbio la più difficile che l’Agenzia abbia mai compiuto, anche per il conflitto in corso, i continui combattimenti e il modo palese, ha detto Kuleba, in cui la la Russia sta cercando di legittimare la sua presenza nella centrale nucleare di Zaporizhzhia".

Un’ispezione cruciale, o per lo meno di grande importanza anche per Mosca per fare chiarezza su quanto sta accadendo. Secondo Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino le tensioni diminuiranno solo quando l’Ucraina la smetterà di bombardare la zona attorno all'impianto. Anche Mosca è interessata alla missione dell'AIEA visto che ha preso parte alla sua preparazione e resta aperta alla cooperazione.

01.09

Lo spettro di una nuova Chernobyl spaventa sia gli ispettori che i leader europei. Dopo aver incontrato all’Eliseo il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, il Presidente francese Emmanuel Macron ha espresso grande preoccupazione.

“In primo luogo, la sicurezza nucleare non dovrebbe essere compromessa in questa guerra. Bisogna proteggere l’impianto e la sicurezza dell'intera regione, ha detto Macron. La sovranità ucraina su questa centrale nucleare non deve essere contestata. Il nucleare non deve essere uno strumento di guerra.”

La guerra prosegue insieme allo scambio di accuse tra Mosca e Kiev per l**’ennesimo raid a Energodar**, la città dove ha sede l’impianto. L'Ucraina accusa la Russia di utilizzare l'impianto come scudo per gli attacchi alle sue posizioni. Per Mosca sono tutte falsità. Nel mezzo c’è la paura di una fuga di radiazioni.

Rischio radiazioni

Tutto pronto la missione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina, occupata dalle truppe di Mosca da inizio marzo.

"Dobbiamo proteggere la sicurezza della centrale nucleare piu grande di Europa", ha affermato in tweet Grossi. 

I due schieramenti si accusano a vicenda sulla paternità dei bombardamenti che hanno danneggiato la struttura. E che, secondo la Società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare (Energoatom), potrebbero causare perdite di idrogeno e spruzzi di sostanze radioattive.

Per questo, servizi di soccorso dell'Ucraina partecipano a una sessione di formazione sulla gestione del rischio di incidenti nucleari, compresa la disattivazione delle polveri radioattive, mentre aumentano i timori di un incidente su larga scala. 

"Non ci arrenderemo"

Sul fronte ucraino, intanto, il fuoco dell'artiglieria è costante, e tra le parti in guerra molte persone sono intrappolate. Volontari da tutto il mondo cercano di evacuare le persone colpite: una troupe della televisione svedese Svt si è recata nell'inferno della guerra nella città di Siversk per l'evacuazione di civili dal fronte orientale.

Nonostante le difficoltà, Zelensky si mostra speranzoso su una controoffensiva sul campo delle truppe di Kiev. 

"La vita tornerà. La dignità della gente del Donbass tornerà. Tornerà la capacità di vivere".

L'ex attore intona l'anafora convinto, sguardo torvo e voce decisa. Da quando è iniziata l'invasione del suo Paese, l'inclinazione al compromesso si è progressivamente affievolita, in maniera inversamente proporzionale alla voglia di rivalsa, al nazionalismo, e alla voglia di riconquistare i territori occupati. 

"Questo è ciò che simboleggerà la nostra bandiera ucraina quando la isseremo a Donetsk, Gorlivka, Mariupol, in tutte le città del Donbass, nella regione di Azov, in tutte le regioni sotto l'occupazione russa, e sicuramente in Crimea". conclude Zelensky. "L'Ucraina ricorda tutto".

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