Il caso dei 43 studenti scomparsi otto anni fa: "Vogliamo sapere se c'è giustizia in Messico"

Un monumento, con un numero, per le strade di Città del Messico: per ricordare i 43 studenti scomparsi.
Un monumento, con un numero, per le strade di Città del Messico: per ricordare i 43 studenti scomparsi. Diritti d'autore Marco Ugarte/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Di Cristiano TassinariEuronews World
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Prime reazioni all'arresto dell'ex procuratore generale del Messico, responsabile del depistaggio sulla vicenda dei 43 studenti spariti letteramente nel nulla il 26 settembre 2014. La Commissione d'inchiesta ha accusato funzionari, militari, poliziotti e narcotrafficanti. Il movente? Ignoto

PUBBLICITÀ

Finalmente squarciato il velo sul "crimine di Stato" del caso di Ayotzinapa.

Arrestato venerdì, l'ex procuratore generale del Messico, Jesús Murillo Karam (74 anni), si è presentato in tribunale, accusato di tortura, cattiva condotta ufficiale e sparizione forzata per il caso di Ayotzinapa, i 43 studenti scomparsi (e mai ritrovati) nel 2014.

La Commissione d'inchiesta: responsabilità dell'esercito

L'arresto (provvisorio) è avvenuto il giorno dopo che la Commissione d'inchiesta sul caso, voluta dall'attuale presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, ha dichiarato che l'esercito ha una responsabilità almeno parziale nella vicenda.

Marco Ugarte/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
L'ex procuratore del Messico, Jesús Murillo Karam.Marco Ugarte/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.

La storia dei 43 studenti "desaparecidos", letteralmente scomparsi nel nulla da otto anni, di cui non sono mai stati ritrovati i corpi, ha scosso il Messico: si tratta di una delle peggiori violazioni dei diritti umani nel Paese centro-americano. 

Cosa ne pensano i messicani?

Alcune opinioni, raccolte per le strade di Città del Messico.

Marcelino Rodarte, insegnante: 
"Noi messicani, tutti noi, siamo addolorati per la sparizione dei ragazzi, un crimine di Stato che finora è restato impunito... Perché ci sono voluti anni per arrestare questo personaggio, il procuratore... Ma che comunque non risolve il conflitto di questo crimine di Stato".

AP Video
"Un crimine di Stato, finora impunito".AP Video

Thelma Dominguez, impiegata: 
"Ho capito che le autorità municipali, statali e federali sono coinvolte, quindi la severità della legge dev'essere applicata correttamente. Questo è qualcosa che penso vogliano tutti i messicani... Vogliamo sapere che c'è giustizia in questo Paese e vogliamo che le leggi vengano applicate".

Video AP
"Vogliamo che le leggi, in questo Paese, vengano applicate".Video AP

Cosa accadde quel 26 settembre?

Secondo una plausibile ricostruzione dei fatti da parte della Commissione d'inchiesta, la polizia locale, altre forze di sicurezza e i narcotrafficanti della banda "Guerreros Unidos" avrebbero rapito (e poi ucciso) i 43 studenti di un istituto magistrale (la Scuola Normale "Isidro Burgos") a Ayotzinapa, nello Stato di Guerrero, il 26 settembre 2014, mentre si stavano recando nella vicina città di Iguala, per "requisire" un autobus e recarsi a Città del Messico per una manifestazione. 

Frammenti di ossa bruciate - rinvenuti a Iguala nell'ottobre del 2014 - sono stati abbinati a tre degli studenti scomparsi.

Il movente della sparizione degli studenti? Ignoto. 

Eduardo Verdugo/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
"Ci mancano 43!"Eduardo Verdugo/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Protesta sotto l'ambasciata israeliana di Città del Messico

Messico, una "strage di Stato" dietro la scomparsa dei 43 studenti

Messico, donne in piazza contro il femminicidio