Secondo gli esperti si rischia la "tropicalizzazione del Mediterraneo" con conseguenze sulla biodiversità. Le ONG chiedono un'estensione delle aree protette
Il Mediterraneo è sempre più caldo. Sebbene per molti sia un piacere immergersi in acque non troppo fredde, per gli esperti il surriscaldamento rappresenta un problema. I cambiamenti climatici stanno causando danni anche ai mari.
Secondo gli scienziati di tutto il mondo la temperatura dell'acqua da Tel Aviv alla Costa Azzurra, passando per Spagna e Italia, è aumentata di 3-5 gradi sopra la media del periodo estivo. Un record in negativo, con picchi superiori a 23 gradi.
Joaquim Garrabou, ricercatore presso l'Istituto di Scienze Marine di Barcellona fa notare che ormai sono visibili a tutti le conseguenze del surriscaldamento. “Abbiamo informazioni da diversi luoghi del Mediterraneo, come Maiorca e la Sardegna. Stiamo assistendo alla morte di numerose specie marine. Compresi coralli, spugne e alghe. L’aumento della temperatura dell’acqua colpisce anche l'acquacoltura, gli allevamenti di mitili. Stanno subendo le conseguenze del surriscaldamento estremo, sotto e sopra il mare".
Per quanto riguarda il Mediterraneo “è sempre più caldo ed è diventato un vero e proprio hot spot del riscaldamento degli oceani – afferma Franco Reseghetti (Enea) – Si tratta di un fenomeno iniziato alla fine degli anni ’80. Dopo un breve e apparente rallentamento intorno all’anno 2000, ha intrapreso una crescita galoppante, con un progressivo interessamento degli strati più profondi. Anche le misurazioni della temperatura della colonna d’acqua nei mari Liguri e Tirreno hanno evidenziato un progressivo riscaldamento dello strato tra 200 e 700m di profondità a partire dalle coste siciliane, un fenomeno in propagazione verso Nord registrato a partire dal 2013.”
"La tropicalizzazione del Mediterraneo"
Nel 2003, fino a oggi considerato l'anno più caldo per il Mediterraneo, l'aumento delle temperature fu di 3 gradi.
Un effetto, questo dell'aumento della temperatura, che porta alla "tropicalizzazione del Mediterraneo": la definizione è di Stefano Goffredo, professore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna. La prima conseguenza, ha spiegato, è che "specie aliene arrivano nelle nostre acque dal Mar Rosso e dell'Oceano indiano, attraverso il Canale di Suez".
Secondo uno studio condotto da 30 scienziati di 11 paesi nel Mar Mediterraneo, le ondate di caldo tra il 2015 e il 2019 hanno colpito più di 50 specie. Tra il 1982 e il 2018, la temperatura di questo mare è aumentata di 0,4 quattro gradi per ogni decennio.
Esperti e organizzazioni ambientaliste chiedono che il 30% del mare sia protetto dall'attività umana per dare alle specie marine la possibilità di non scomparire del tutto. Ma attualmente, solo l'8% dell'area mediterranea è protetta completamente.