Salman Rushdie: le condizioni restano gravi. Dimesso l'altro ferito. Arrestato l'assalitore

Una vita da braccato, eppure da uomo libero: Salman Rushdie.
Una vita da braccato, eppure da uomo libero: Salman Rushdie. Diritti d'autore Grant Pollard/2017 Invision
Di Cristiano TassinariEuronews World - Ansa
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Condizioni gravi, ma stabili per Salman Rushdie: intubato, potrebbe perdere un occhio, hai i nervi di un braccio recisi e il fegato ferito e danneggiato. Dimesso dall'ospedale il moderatore del convegno. Arrestato l'attentatore: avrebbe legami con l'Iran

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Lo scrittore inglese Salman Rushdie, 75 anni, non è ancora fuori pericolo, dopo essere stato accoltellato venerdi sul palco del Chautauqua Institution, nel sud-ovest dello stato di New York, a un centinaio di chilometri da Buffalo.

Colpito al collo e all'addome, Rushdie è intubato, non riesce a parlare, potrebbe perdere un occhio, ha i nervi di un braccio recisi e il fegato è ferito e danneggiato. 
Lo ha dichiarato il suo agente, Andrew Wyilie. 

Intanto, è stato dimesso dall'ospedale l'altro ferito, Henry Reese, il moderatore dell'incontro con Rushdie. 

Arrestato l'aggressore

Dopo il folle gesto (avvenuto venerdì 12 agosto alle 10.45, ora americana), la polizia ha fatto irruzione a casa di Hadi Matar, 24 anni, l'uomo accusato di aver accoltellato Salman Rushdie.
Matar - nato in California - è stato arrestato nella sua abitazione di Fairview, nel New Jersey.

Il maggiore della Polizia dello stato di New York, Eugene Staniszewski, ha dichiarato che il sospetto è stato bloccato dagli spettatori dell'evento e dal personale di sicurezza. 

Le autorità ritengono che l'assalitore abbia agito da solo e non hanno ancora trovato alcuna indicazione sul suo movente.

"Come ho detto, è ancora molto presto. Al momento non abbiamo indicazioni sul movente. Ma stiamo lavorando con l'FBI e l'ufficio dello sceriffo e capiremo quale sia stata la causa o il movente di questo attacco", ha dichiarato il maggiore Eugene Staniszewski.

Joshua Bessex/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Il maggiore della polizia dello stato di New York, Eugene Staniszewski. (12.8.2022)Joshua Bessex/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved

Un simpatizzante dell'estremismo sciita

Il "New York Post", citando fonti nelle forze dell’ordine, afferma che i primi indizi suggeriscono che Hadi Matar simpatizzi per l'estremismo sciita e per il governo iraniano e la Guardia Rivoluzionaria Islamica iraniana (i pasdaran).
Lo indicherebbero, se confermati, anche alcuni post a lui attribuiti sui social, in cui appaiono immagini dell’Ayatollah Khomeini, dell’attuale Guida Suprema Ali Khamenei e del generale Qassem Suleimani.

"Tiri le cuoia"

In assenza di reazioni ufficiali dalle autorità iraniane, l'agenzia Fars pubblica intanto un editoriale, augurandosi che Rushdie "tiri le cuoia".

"Anche se finora non c'è nessuna notizia sulla sua morte - si legge nel commento dell'agenzia Fars - auguriamo che tiri le cuoia e con la morte di questo autore satanico il cuore ferito dei musulmani possa guarire dopo tutti questi anni".  

Joshua Goodman/AP
Gli uomini dello Sceriffo controllano all'esterno della Chautauqua Institution. (12.8.2022)Joshua Goodman/AP

Una vita da braccato

Salman Rushdie è nel mirino da oltre 30 anni. 
Il suo romanzo "I versi satanici", pubblicato nel 1988, è stato considerato blasfemo dal mondo musulmano, che lo definì un insulto al Corano e al profeta Maometto

All'epoca, in tutto il mondo, scoppiarono proteste, spesso violente, contro Rushdie, nato in India da una famiglia musulmana.
Una rivolta causò la morte di 12 persone nella città natale dello scrittore, Bombay (l'attuale Mumbai).

"I versi satanici" fu subito vietato in Iran, dove l'allora leader, l'Ayatollah Khomeini emise una fatwa, nel 1989, chiedendo la morte di Rushdie. E offrendo una taglia di 3 milioni di dollari come ricompensa per la sua morte.

Khomeini morì pochi mesi dopo, ma Rushdie ha dovuto sempre condurre una vita da braccato.

L'attuale Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, non ha mai emesso una propria fatwa per ritirare l'editto "mortale" del 1989, anche se negli ultimi anni l'Iran non si è più occupato (ufficialmente, almeno) di Rushdie. 

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